gloria di San Nicola da Tolentino
Presenta struttura architettonica mediante la riquadratura di una ancona dorata, rilevata negli ornati a graffito. Negli oculi superiori sono l'Angelo Annunciante e l'Annunciata in vesti rosse e verdi. Al centro, su fondo azzurro sfumato si staglia la figura di S. Nicola da Tolentino in tunica grigio scuro con crocifisso e libro, sole raggiato dorato sul petto, eretto in piedi sul globo. E' coronato da Dio Padre, dalla Vergine e da S. Agostino, vestiti di abiti rossi, verdi, dorati, inseriti in tre mandorle dorate. Due angioletti dalle tuniche rosse reggono la figura del Santo. In basso, su pavimento a gradoni rossi e bianchi, i Confratelli e le Consorelle di S. Nicola inginocchiati in preghiera: le donne hanno vesti e veli neri su pezzuole bianche al collo, gli uomini tuniche di sacco che coprono anche il volto di color grigio scuro. Sul fondo paesaggio con colline e alberelli di un verde spento. La cornice è moderna, di legno verniciato in opaco a gola tondeggiante, nello stile del Seicento
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola
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ATTRIBUZIONI
Loschi Bernardino (1460 Ca./ 1540)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "Giulio Ferrari"
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Pio
- INDIRIZZO piazza dei Martiri, 68, Carpi (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavoletta è ricordata nella collezione Foresti da Spinelli (1902) come bozzetto dell'affresco già in S. Nicola, ora nel Museo, con l'esatta attribuzione al Loschi. Così pure in Bollettino Arte (1914), Museo Carpi (1914), Foresti (1912), Nannini (1953). Non è da ritenere un bozzetto, ma esecuzione finita, forse per destinazione devozionale privata o insegna da processione. L'analisi stilistica è interpretata da Garuti (in Mostra Restauri 1978) con riferimenti all'arcaismo del Loschi verso schemi lombardi, tipicamente ancorati a ricerche spaziali e cromatiche quattrocentesche, come dimostra l'abbondante presenza delle dorature. Riferimento storico della scena è alla Confraternita di S. Nicola da Tolentino fondata nel 1495. La composizione riprende il grande affresco che serviva da pala d'altare in questa chiesa poi staccato ed ora al Museo e che riprende un'iconografia tradizionale del santo usata anche da Raffaello nella pala giovanile di Città di Castello. Il restauro del 1976 ha consolidato il colore, pulito il dipinto dalle vernici ingiallite, ripreso a tratteggio le cadute di colore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800233867
- NUMERO D'INVENTARIO A/ 142
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0