putti danzanti

coppa, ca 1535 - ca 1540

Coppa in maiolica policroma istoriata. L'interno è interamente occupato da una scena con al centro 12 putti che danzano in cerchio e altri due, in secondo piano a sinistra, che suonano corni; sul pavimento è incavato un motivo "a greca" e sullo sfondo si alzano edifici con arcate, loggiati e terrazze; dipinto in giallo-rosato, nero, arancio, bruno e bianco. L'esterno presenta due filetti gialli concentrici all'orlo

  • OGGETTO coppa
  • MATERIA E TECNICA maiolica/ smaltura stannifera/ pittura
  • MISURE Diametro: 27 cm
    Altezza: 5.2 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Urbinate
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
  • INDIRIZZO largo Porta S. Agostino, 337, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pervenuta dalla Raccolta estense di maioliche, la coppa raffigura il "ludus puerorum", motivo di grazia squisitamente rinascimentale tratto sul piano iconografico da uno schizzo di Raffaello in relazione agli studi preparatori per la Loggia di Psiche, riprodotto in un bulino di M. Raimondi tra il 1517 e il 1520. La stessa composizione, incisa da H. Aldegrever con l'aggiunta di sette putti, fu ripresa da Cesare Reverendino (attivo tra il 1531 e il 1546), che l'arricchì nello sfondo con archi e rovine. Quest'ultima può ritenersi la fonte grafica più immediata riguardo all'esemplare in esame. La realizzazione pittorica si connota per la notevole raffinatezza compositovo-cromatica, calibrata spazialmente su diversi piani e nel contrasto tra le ombre che segnano gli edifici disposti "a quinte" con effetto di profondità scenica, e la morbida luminosità dei putti e del pavimento rosato, che evocano le preziosità del cammeo. Ascritta dal Venturi (1882) all'epoca più fiorente delle maioliche urbinati, è stata in seguito ritenuta opera di un pittore dell'ambito metaurense verso il 1535-40, con accostamento ai "fondali" di Nicola da Urbino (Liverani G. 1979). Il nome di questo grande maestro già detto Nicolò Pellipario (Casteldurante 1475 ca. - Urbino 1547), attivo a Casteldurante fino al 1525, quindi a Urbino nella bottega del figlio Guido - è stato proposto di recente per altri esemplari con "ronde d'enfants" nei musei di Oxford e di Pesaro ritenuti del 1520 ca. e tipologicamente affini al nostro (Majolique italiennet 1986). Pare però più opportuno prospettare un'esecuzione nella bottega del figlio Guido Durantino, attivo ad Urbino dal 1525 al 1576 e autore documentato, sulla scia del padre, di pezzi con sfondi architettonici di imponente suggestione scenica. L'attribuzione trae motivazione da confronti con parecchi esemplari sparsi in varie raccolte, nei quali si riscontrano analogia nell'impaginazione, nelle profondità ombrose e nella morbida resa anatomica. In particolare, si cita una coppa al Louvre con simile motivo ornamentale sul pavimento (Giacomotti 1974), datata 1535-40 e un'altra coppa della collezione estense (vedi scheda 0800229225
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800229223
  • NUMERO D'INVENTARIO inv. 1996
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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