organo di Facchetti Giovanni Battista, Traeri Agostino, Trevisi Pellegrino (sec. XVI, sec. XVIII)

organo 1500 - 1599

Strumento racchiuso in un vano ricavato nel muro della Chiesa, con facciata lignea riccamente intagliata, dipinta di bianco, con fregi dorati. Il prospetto è diviso in cinque campate da colonnine ornate di fogliami, racemi, testine di putti terminanti in una cimasa mistilinea a volute arricciate, legate da festone di fiori e frutta e alla sommità, eseguita a tuttotondo, l'aquila estense. Le canne di facciata sono suddivise in cinque gruppi (5-9-5-9-5) più due organetti morti sovrastanti i due gruppi di nove canne. Il parapetto della cantoria è anch'esso in legno, con fregi dorati inseriti in riquadri. Intorno allo strumento decorazioni in stucco

  • OGGETTO organo
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    PIOMBO
    STAGNO
    ZINCO
  • ATTRIBUZIONI Facchetti Giovanni Battista (1470 Ca./ Post 1555)
    Traeri Agostino (notizie Metà Sec. Xviii)
    Trevisi Pellegrino (notizie Seconda Metà Sec. Xvii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Agostino
  • INDIRIZZO via Sant'Agostino, 6, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento è menzionato come lavoro di Giovanni Paolo Colonna da F. Sossai (1833 e 1841) e da G. Soli (1974). A Vincenzo Colonna, organaro del secolo XVI, è invece attribuito da G. Ronzoni (1976), che precisa la non autenticità di molte canne attuali, sostituite per incauto restauro. Da ricerche effettuate dallo scriventente presso l'Archivio di Stato di Modena risulta invece certa la costruzione originale ad opera dell'organaro G. B. Facchetti, bresciano, attorno al 1518-1519 (Archivio di Stato di Modena, Corporazioni soppresse). Lo strumento subì poi uno spostamento attorno al 1607 e fu trasportato dalla posizione oggi occupata dall'ultima cappella a Cornu Evangeli a quella attuale a Cornu Epistolae. Durante i restauri generali della Chiesa (1662-1663) fu sostituita la facciata originaria con quella attuale, intagliata da Pellegrino Trevisi (Archivio di Stato di Modena, Fondo ducale). Poichè nello stesso periodo erano operanti gli organari Antonio e Giovan Paolo Colonna (padre e figlio) che da Bologna servivano anche gli Estensi, non è improbabile che a loro fosse affidata la sovrintendenza dei lavori all'organo, ma nessuna prova è stata finora trovata a sostegno. E' invece facile sospettare che l'attribuzione del Sossai, e quindi del Soli, al Colonna sia dovuta alla valutazione del secolo di costruzione della facciata (sec. XVII), ma senza documenti comprovanti l'asserzione. Lo strumento subì poi un primo ampliamento ad opera di Domenico Traeri verso il 1714 (Archivio di Stato di Modena, Corporazioni soppresse) ed un generale e radicale restauro della parte fonica, con approfondimento dell'arco in muratura, per lasciare spazio alla basseria, ad opera di Agostino Traeri nel 1770 a spese del Grande Albergo ((Archivio di Stato di Modena, ECA). Lo strumento ricevette allora un'impronta di stile barocco, con aggiunte di strumenti tipici di tale periodo (ad esempio il cornetto), solo superficialmente mutata da successivi lavori e sostituzioni attraverso il XIX e XX secolo. La qualità del materiale originario ha però fatto sì che attraverso quattro secoli e mezzo parte delle canne del Facchetti siano ancora conservate, mentre la maggior parte delle canne è attualmente sei-settecentesca. Solo un nucleo del ripieno è costituito da canne recenti, comprese le canne di facciata, di zinco alluminato, poste a sostituzione di quelle originali nel secondo dopoguerra. La consolle attuale, moderna, è di materiale scadente. Di particolare interesse è la presenza di alcuni regidtri ancora completamente cinqucenteschi, che pone questo fra gli organi storicamente più importanti dell'Emilia, per l'esecuzione rinascimentale e barocca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800194812
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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