ostensorio a raggiera, ca 1725 - ca 1787
Froni Giovanni (1721-1725/ Notizie Fino Al 1787)
1721-1725/ notizie fino al 1787

Piede a base mistilinea impostato su alto gradino a più risalti e decorato da cartouches definite da volute fitomorfe includenti ai lati grappoli d'uva, posteriormente l'arme gentilizia dei Boveri e anteriormente due cherubi. Fusto con nodo principale piriforme accentuatamente svasato, decorato ancora da cartouches e volute fitomorfe con grappoli d'uva e fogliette. Teca circolare profilata da una cornicetta con pietre policrome, da una ghirlanda di grappoli d'uva e pampini e infine da un giro di nubi, presenti anche sul retro, da cui si dipartono fasci di raggi lanceolati; le nubi scendono inferiormente a mascherare l'elemento d'innesto nel fusto, mentre superiormente sostengono il triangolo con l'occhio di Dio. Completano la mostra angioletti a mezzotondo, uno in basso in funzione di telamone, quattro attorno alla teca (due dei quali con turibolo) ed infine altri due su fasci di raggi superiori che sorreggono una corona con funzione di cimasa

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura
  • ATTRIBUZIONI Froni Giovanni (1721-1725/ Notizie Fino Al 1787)
  • LOCALIZZAZIONE Borgo Val Di Taro (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La punzonatura presente sull'oggetto è da riferirsi a Giovanni Froni, artigiano parmense annoverato nello "Stato degli orefici principali esistenti in Parma... nel corrente anno 1787" (ASPr Fondo Commercio, busta 4 fasc. Orefici) come orafo della Corte Ducale. Sono contestualmente citati i figli, tra i quali Giuseppe che risulta del pari argentiere e titolare, seppure ventiduenne di una bottega "disgiunta dal padre". Ma anche un altro dei figli, Cristoforo, dovette intraprendere il mestiere paterno, figurando più volte il suo nome nelle carte relative alle sedute periodicamente convocate dall'arte. Si tratta di una famiglia orafa tra le più produttive e qualificate nella Parma settecentesca la cui vasta e lunga attività conobbe più fasi: una prima riferibile al solo Giovanni, che si firma per esteso nel calice di Maria Amalia, già nel Duomo di Parma, datato 1772; una seconda che vede operanti i figli accanto al padre nella medesima bottega, come documenta l'iscrizione presente nei busti-reliquiario di San Bartolomeo a Busseto del 1783; infine una terza fase, di fine secolo, in cui rimasero attivi solo i figli, sicuramente da identificarsi in quei fratelli Ferroni citati dallo Scarabelli Zunti come maestri di Luigi Vernazzi e presso i quali fu acquistato nel 1792 il servizio per incensazione della parrocchiale di Pontolo (Ponzini, 1994). E' verosimile che il punzone GF G, riscontrabile in diverse argenterie sacre della provincia, riferisca di un intervento diretto sui pezzi di Giuseppe all'epoca della collaborazione col padre o forse di una sua esclusiva paternità al momento del distacco dalla bottega paterna, attestata come già in atto nel suddetto documento del 1787. Il pezzo in esame, caratterizzato da un ricco repertorio decorativo di gusto pienamente settecentesco, morbido nel dettaglio ma articolato in un disegno già nitido e ordinato, pare ascrivibile agli anni 60-70 del secolo e dunque appartenere, come attesta la punzonatura, al solo Giovanni. L'esigenza di rigore formale, nonchè decorativo, andrà accentuandosi nella produzione successiva dei Froni, che mostrerà sovente una notevole quanto precoce sensibilizzazione al linguaggio neoclassico di stampo petitotiano, certamente stimolata dai frequenti contatti con gli ambienti di corte. L'ostensorio fu donato da un esponente dell'illustre famiglia borgotarese dei Boveri, quasi sicuramente identificabile con l'abate Marco Aurelio, il cui nome compariva in una lapide sepolcrale datata 1769 posta nella Chiesa di San Domenico (De Meo, 1998) e compare in quella posta in Sant'Antonino a lato dell'altare di San Giuseppe, completamente rimodernato a sue spese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800157043
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nell'orlo esterno della base - EX DONO MARCI AURELII BOVERI - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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