altare maggiore - ambito parmense (sec. XVIII)

altare maggiore,

Altare ligneo a due gradini, policromato in tonalità verde scuro e bruno a finto marmo, con motivi applicati variamente intagliati e dorati a volute e foglie stilizzate. Al centro un tabernacolo a fronte architettonico ha i medesimi colori (vedere scheda relativa). Larga parte della decorazione sottostante è ora assente

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Ambito Parmense
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giuseppe Cirillo e Giovanni Godi (1986, p. 209) definiscono "vistoso" - che sta evidentemente per molto interessante e dai caratteri stilistici pregnanti - questo manufatto ligneo, proveniente dalla chiesa parrocchiale di Calestano, dove si trovava almeno fino al 1812 (o al 1821, manca la concordanza delle date). Esso deve quindi essere un originale portato qui dopo la realizzazione del presente edificio che, stando a Dall'Olio (1960, pag.327), venne edificato a partire dal 1735 con "restauri e pitture di don Giulio Costella" e benedetto nel 1783. L'altare è stato riadattato alla nuova collocazione, con alcune modifiche che comunque non hanno compromesso la leggibilità del pezzo in esame. Si tratta di una delle opere dimensionalmente maggiori presenti nell'Alta Val Parma e sono ripresi con un buon equilibrio compositivo gli usuali motivi decorativi tipici della produzione della seconda metà del Settecento in area parmense. Probabilmente l'altare venne posto in questa chiesa a seguito della dispersione o distruzione del precedente altare maggiore, menzionato con la data di realizzazione - il 1713 - riportata nella visita pastorale Crescini del 1829 (nel foglio relativo alla chiesa di Beduzzo) accompagnata da una breve definizione dell'altare in "Legno colorito e dorato". Molto interessante anche il tabernacolo, con le medesime caratteristiche dell'altare di cui è parte integrante. Occorre dire che innumerevoli parti (decorazione dell'ultimo gradino, reliquiario definito "bella urna" da Cirillo-Godi, il pianale del primo gradino e parte della decorazione della parte bassa, grattata via) sono state rubate nel corso degli ultimi due decenni. Certamente inoltre è stata messa in atto una ridipintura molto recente del manufatto. Nonostante ciò la conservazione può dirsi soddisfacente. La visita pastorale Pettorelli ci dice che all'originario altare, poi sostituito come detto da questo, era unito il beneficio di San Gastaldo, patrono della famiglia Farrovi (?), che probabilmente è presente anche oggi (almeno stando alle comunicazioni orali dei paesani). Ulteriori citazioni dell'altare sono in tutti gli inventari denominati "I. delle suppelletili e degli arredi sacri" rintracciati in AVPr (1890, 1896,1902) dove lo si definisce "in legno velato d'oro e di marmo". Ma sono presenti anche citazioni in inventari preesistenti, come quello "sulle Supelletili", forse del 1651 (AVPr, inedito) dove relativamente al manufatto precedente si nomina un "tabernacolo indorato" e "duoi angeli di stucco grandi con le ali". Sempre relativamente all'altare andato distrutto o disperso e sostituito da questo si cita "Inventario della Chiesa di S. Prospero della Villa di Beduzzo" (AVPr, 1691): "Capella Maggiore di S. prospero antichisima ... [con] croce d'altare d'argento e un crocifisso di legno e il tabernacolo antico". Del 1762 (AVPr n.4) è "Inventario o sia notta di tutte le supelleteli e mobili di questa chiesa di S. Prospero di Beduzzo..." dove si dice che c'è l'altare maggiore "... piturato di piture [?] con l'Apostoli ed Evangelisti ed altri misteri ... ", citando come oggetti "... un quadrino picolo ma di buon pennello con dipinta la B.V. il bambino e Gio. Battista ... Alla sua destra di quello c'è il dipinto nel muro la B.V. e alla sua sinistra il titolo di S. Prospero ... [mentre] avanti quest'altare vi è il suo Palio con dipinto nel mezzo S. Prospero... tabernacolo ornato decentemente...". Gli inventari ottocenteschi invece citano evidentemente il "nuovo" altare maggiore. I tre "Inventari delle suppelletili sacre...", rispettivamente del 1812, 1829, 1843 (AVPr n.5, n.6, n.7) menzionano un "altare maggiore di legno composto di due gradini colorizzi di diversi colori... con un tabernacolo di legno colorito e dorato..." (n.6), stesse informazioni del n.7 dove si specifica inoltre la presenza di un dipinto "rappresentante l'immagine di S. Prospero". Mentre i successivi documenti del 1844 "Inventario della Parrocchiale chiesa di Beduzzo" (AVPr n.8) e del 1890 e 1896 "Inventario degli arredi sacri..." (AVPr n.9, n.11) approfondiscono ulteriormente la citazione dicendolo di "legno velato a oro e marmo", oltre a citare la presenza del quadro con S. Prospero e altre figure appeso sul coro (vedere la relativa schedatura)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800154881-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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