reliquiario - a ostensorio, serie di Barbieri Domenico (sec. XVIII)

reliquiario a ostensorio,

Su di uno zoccolo ligneo laccato si eleva il reliquiario, poggiante su piedi a volute, in lamina d'argento lavorata a traforo su supporto ligneo rivestito in velluto cremisi; un gioco di volute rocaille e motivi fogliari si dispone sulla superficie senza soluzione di continuità contrappuntato da elementi antropomorfi a mezzotondo: due cherubi nei profili della base, una testa femminile nell'impugnatura, due erme femminili sulle ali del ricettacolo e infine due cherubi nella cimasa.Teca mistilinea sagomata con cornice a più risalti, crocetta apicale su rami di palma

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    seta/ velluto
    argento/ laminazione/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura
  • ATTRIBUZIONI Barbieri Domenico (1705/ Notizie Fino Al 1790)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie era in origine costituita da otto esemplari ancora registrati nella schedatura del 1947 ma non più nella successiva del 1975; di buona qualità esecutiva i reliquiari propongono un ricco e raffinato gioco ornamentale di gusto rococò, pur nella simmetria compositiva, che trova nel contrasto con il velluto cremisi una felice accentuazione dei valori cromatici e chiaroscurali; belli in particolare gli elementi figurativi, non tanto i più consueti cherubi, quanto le teste femminili: fantasiosa, in foggia di mascherone quasi neomanierista quella dell'impugnatura, delicatamente definite quelle del ricettacolo.La documentazione conservata consente di identificare l'artefice di questa serie in Domenico Barbieri, che venne saldato il 20 luglio 1774 con la somma di lire 853 e soldi 10 "par la fattura e spese occorse per le sei reliquie d'argento fatte fare a tenore dell'accordo" stabilito all'atto della commissione nel novembre precedente. Poco dopo la Fabbrica, considerata l'insufficienza dei "sei reliquiari d'argento nuovamente fatti per la banchetta dell'Altare Maggiore nelle funzioni solenni" convenne di realizzarne altri due, che vennero saldati al Barbieri il primo gennaio del 1755. La serie raggiunse così il numero definitivo di otto esemplari, con cui è menzionata negli inventari. Ancora una volta il Barbieri, a lungo orafo di fiducia della Cattedrale, si rivela artista di buona levatura, qui come nei candelieri (cfr. scheda SPSAE PR 00142772) nel momento della sua più convinta adesione al gusto rococò
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800148761
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Barbieri Domenico (1705/ Notizie Fino Al 1790)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'