baldacchino di Mantelli Gaspare (sec. XVIII)

baldacchino, 1714 - 1714

Basamento mistilineo in legno, con piano superiore intarsiato a motivi geometrici, poggiante su piedi tondi in argento a fusione e rivestito lungo il profilo da lamina in argento sbalzata e cesellata a lambrecchini e foglie; sul piano ligneo si elevano quattro plinti con formelle decorate da testa di putto entro un fitto gioco fitomorfo e, al di sopra, colonne tortili percorse da tralcio vegetale, inferiormente dritte e arricchite da rilevati pendoni di frutta e fiori, superiormente concluse da capitelli compositi (plinti e colonne sono realizzati in lamina su anima lignea); il fastigio è costituito da una corona all'imperiale con cerchio percorso da motivi geometrico-fitomorfi e montanti a volute fogliari, arricchita inferiormente da grandi lambrecchini anch'essi ornati da foglie; alla sommità fascio di spighe da cui si eleva una croce greca apicale

  • OGGETTO baldacchino
  • MATERIA E TECNICA argento/ traforo/ sbalzo/ stampaggio/ doratura/ cesellatura
    legno/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Mantelli Gaspare (notizie 1711-1714)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Un'ampia documentazione conservatasi negli archivi della Cattadrale consente di ricostruire, se pur non nel dettaglio, la vicenda di questo arredo, inconsueto non per foggia e dimensioni quanto per preziosità materica: a volerne la realizzazione fu Giuseppe Olgiati, nobile lombardo divenuto Vescovo di Parma nel 1694 (Allodi 1856, p.306), che, già prima del suo trasferimento alla Cattedra di Como nel 1711, ne aveva commissionatola fattura a proprie spese. Dalle Ordinazioni Capitolari risulta tuttavia che al momento della partenza di Olgiati da Parma il lavoro doveva essere ancora in fase iniziale (se non addirittura solo progettuale) e che l'argento da lui "conceduto al Capitolo per finire detto baldacchino" era del tutto insufficiente; ne conseguì da parte del Capitolo la rinuncia alla proprietà dell'arredo a favore della Fabbrica, che dovette così farsi carico di finanziare il compimento dell'opera. E' nel 1714 che si concentrano i pagamenti (cfr. Registro Mandati della Fabbrica), dalle cui note emerge il nome dell'artefice, l'orafo milanese Gaspare Mantelli; funsero da intermediari tra la Cattedrale e il Mantelli il Marchese G.Isidoro Olgiati, nipote del Vescovo, e il Marchese P. Giorgio Lampugnani latori di ingenti somme per parecchie migliaia di Lire Imperiali, moneta di Parma. Il 29 maggio dello stesso 1714 il prezioso manufatto venne condotto da Milano a Parma, grazie anche "alli mulatieri di S.A", "in tempo per la Solennità del Corpus Domini", come si era auspicato negli accordi con l'argentiere.Nel corso degli anni il baldacchino subì alcune manomissioni, anche per esigenze funzionali: furono ad esempio "levati per la confusione che facevano alla corona" decori a festone che da essa si dipartivano, utilizzati alla metà del secolo per il rinnovo di alcuni pezzi d'argenteria (cfr Ordinazioni della Fabbrica OB, 19 novembre 1753). Numerosi e documentati furono anche gli interventi di manutenzione su questo pezzo, evidentemente importante per preziosità materica e rilevanza liturgica, essendo utilizzato per le esposizioni processionali del Santissimo, in particolare nella festa del Corpus Domini (ricorrenti le lagnanze registrate nelle riunioni del Capitolo in merito alla sua "pesantezza", cfr Ordinazioni del Capitolo VII/ 1729, X/1765-67). Tra i vari restauri si possono citare quello di Domenico Barbieri nel 1742 (cfr. Registro Mandati F23), la pulitura ad opera di Giuseppe Ranzani nel 1761(cfr. Mandati b.12) e soprattutto l'ntervento davvero importante di Francesco Capitassi, che nel 1785 riparò in più punti la lastra con l'aggiunta di 600 chiodi, rifece ex novo alcuni pezzi, tra cui guarnizioni alla corona e parte della cornice alla base delle colonne, ripulendo e brunendo l'intera macchina espositiva: il compenso fu cospicuo, ammontando a lire 1800, come risulta da una nota- spese allegata al mandato del 30 dicembre relatvo ai lavori effettuati dall'argentiere nel corso di quell'anno (cfr. Mandati b.30)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142701-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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