Trasfigurazione

dipinto, 1937 - 1937

Personaggi: Cristo; Mosè; Elia; Apostoli. Attributi: (Mosè) tavole della Legge. Fenomeni divini: luce divina. Fenomeni naturali: nuvole

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Govi Anselmo (1893/ 1953)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pittura della volta del presbiterio risalgono al 1937 e sono opera del pittore di Reggio Emilia Anselmo Govi, la volontà dell'esecuzione di quest'opera fu del parroco di quel tempo, don Walter Oliva, parroco della chiesa di Carignano dal 1933 al 1956, che vedendo la volta del presbiterio annerita, con crepe e con il tinteggio cadente, decise di chiamare questo artista. Don Walter descrive così la situazione della volta: "il soffitto greggio a tutte screpolature dava un senso di pena a chi entrava, col timore di pigliarsi qualche cazzotto, di calcinaccio, ben inteso".Il pittore non è tanto noto, ma ha lasciato qualche opera nel santuario dell'Olmo a Montecchio. Fu invitato da don Oliva perché ritenuto un artista dal gusto classico, perché sapeva che aveva buon gusto, buona armonia nei colori, che sapeva inventare delle decorazioni senza fare degli ornamenti troppo moderni. Siamo nel 1937, ormai il futurismo aveva trovato abbondantemente dei proseliti, dunque è molto probabile che don Oliva abbia voluto portare nella chiesa una decorazione di gusto classico. Don Oliva descrive così la chiamata del prof Govi: "Ad abbellire l'ambiente chiamai il prof. Govi di Reggio, un artista classico, dinamico e di buon gusto. Prima ed assoluta condizione: niente novecento, questa degenerazione dell'arte, questo sforzo di raggiungere il goffo e il ridicolo".Invitò quindi il professor Govi ad eseguire la Trasfigurazione di Cristo alla presenza di tre apostoli e di Mosè ed Elia. Questo dipinto nel catino absidale è stato restaurato nel 2000 dalla Cooperativa Metodo, diretta dalla Dottoressa Mariangela Giusto. Nella figura di Cristo e dei due profeti (Mosè ed Elia), il professor Govi si è ispirato ai modelli classici della pittura del rinascimento e tra questi a Raffaello, con una interpretazione comunque personalissima. Il pittore reggiano, pur rifacendosi all'opera di Raffaello, trasforma dei particolari per ragione di spazio e in parte di stile. Don Oliva così li descrive: "Sopra l'altar maggiore campeggia la Trasfigurazione di nostro Signore con tre apostoli che osservano sbigottiti lo spettacolo e le due comparse Mosè ed Elia. Il quadro imita Raffaello, ma non è una copia: panneggiamenti e atteggiamenti sono diversi. La concezione artistica è ardita e soddisfa"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800130673
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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