Mosè e la raccolta della manna

dipinto, 1674 - 1674

Il dipinto è collocato entro una ricca cornice intagliata con racemi dorati su fondo scuro

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Galli Pietro (notizie 1673-1675)
  • LOCALIZZAZIONE Fiorenzuola d'Arda (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'Ottolenghi (1903) attribuisce questo quadro, insieme agli altri due presenti nella cappella, al pittore piacentino Pietro Galli definendoli "opere non spregevoli". Il Thieme- Becker (1920, vol. XIII, p. 120) si limita giustamente ad assegnare al Galli solo questa tela e quella sulla parete a fronte raffigurante "La moltiplicazione dei pani e dei pesci", ma non la pala d'altare (opera di Jacopo Ferrari). L'Aimi (1977), dopo aver ricordato come stranamente i due quadri risultassero attribuiti a Benedetto Marini (pittore urbinate naturalizzato piacentino) in un articolo anonimo del 1855 sulla "Gazzetta di Parma", pubblica i documenti conservati presso l'Archivio Parrocchiale relativi ai dipinti: in data 9 maggio 1674 il Galli dichiara di aver ricevuto un acconto per il quadro dell' "Istoria Sagra della Manna", a quella data ancora da dipingere, mentre da una ricevuta di pagamento datata 11 novembre 1674 si ricava che in quel giorno il pittore era stato saldato "di quanto mi doveva la detta Compagnia (del Sacramento) per il quadro della Manna ultimamente fattoli". Frabetti (schedatura 1980) ha rinvenuto un'ulteriore documento del 23 maggio 1674, in cui il Galli afferma di "haver ricevuto dal S.r Antonio Gaspari, tesoriere della Ven.da Comp.a del Santiss.o Sacram.to di Fiorenzola scudi trenta da ... 6 mandati a Piac.a dal Sig.r Dott. Lud.co Salomoni, e pagatimi a mano del Sig. Dott.re Annibale Suzzani, quali sono a conto del Quadro della Manna, che faccio a d.a Comp.a". Il dipinto è stato dunque eseguito tra la fine di maggio ed i primi di novembre del 1674, e come l'altro della parete a fronte, propone un'affollata composizione, con disposizione paratattica delle figure su due piani paralleli, la cui rigidezza si allenta solo grazie ad alcune notazioni episodiche. La Longeri (1993) sottolinea come "Nei paesaggi con presenze arboree e nuvole investite dalla luce" paia di cogliere suggestioni dalla "Moltiplicazione dei pani e dei pesci" dipinta da Benedetto Mariani nel 1625 per il refettorio del convento dei Francescani in Piazza Cavalli a Piacenza (ora in San Francesco sulla controfacciata), il che potrebbe spiegare l'errata attribuzione ottocentesca riportata dall'Aimi. L'opera del Galli, sulla scia del Marini, si caratterizza per una visione cordiale ed affabile del racconto sacro, ricca di episodi narrativi, come sottolineano P. Ceschi Lavagetto e C. Longeri Corradini (1997). La figura di questi pittore è ancora poco nota e documentata con certezza per ora solo dai dipinti di Fiorenzuola: si deve a G. Fiori (1972, 1994) la recente individuazione delle date di nascita a morte (1645-1729) come pure la notizia della sua origine milanese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800103747
  • ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • ISCRIZIONI su di una tenda - F. FAVARI 1854 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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