Madonna

dipinto, 1490 - 1499

Mezza figura della Madonna, di tre quarti verso sinistra. E' scomparsa ogni traccia del Bambino e di una inquadratura architettonica, particolari rilevati nel 1933. E' sulla parete interna della vecchia chiesa di Barbiano, ora usata come sala annessa alla sagrestia

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Faentino
  • LOCALIZZAZIONE Cotignola (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella scheda del 1933 sono state segnalate anche altre traccie di affreschi nell'ambiente, ora completamente spariteL'edificio antico rientra nel gruppo, assai numeroso in Romagna, in cui continuano sin verso il Cinquecento e anche oltre strutture di eco protoromanica desunte dalle forme plebali esarcali, come già notò il Gerola ("L'architettura deuterobizantina", in "Ricordi di Ravenna medievale", Ravenna 1921). Si può anzi dire che nel nostro esemplare la conservazione delle forme quasi faccia propendere il giudizio ad una datazione più antica di qualche secolo. La chiesa nuova, invece, fu edificata tra il 1714 e il 1790 circa in gran parte da Cosimo Morelli da Imola (1731-1812) su un progetto più antico. La progettazione e l'inizio della nuova chiesa fu impegno elaborato forse a Roma dall'arciprete Giacomo Maria Manzoni (1695-1720), che portò un progetto di gusto alcottiano. Data la difficoltà di procedere causa il forte impegno finanziario, morto il Manzoni, la costruzione rimase interrotta, in attesa del realizzo di piani finanziari adeguati; e fu solo verso il finire del secolo che il Morelli, riprendendola, con proprie modifiche e adattamenti ne fece cosa sua. Furono usati materiali di recupero dalla Rocca di Solarolo, demolita nel frattempo, dopo un terremoto. Si trovano notizie della chiesa nell' "Elenco degli edifici monumentali", vol. XXIX, Ravenna, 1916, p. 72 e in Bonoli C., "Storia di Lugo e annessi", Faenza 1732, pagg. 424 e 426, in ci è detto che la chiesa plebale di Barbiano fu matrice delle più tarde chiese di Lugo. Nel secolo XIV e XV le sue vicende furono connesse al Castello di Barbiano, con la distruzione del quale, nel 1409, fu distrutta anche la chiesa. "La di lei situazione stava al fianco destro della moderna chiesa fabbricata alquanti anni dopo la perdita del castello" (allude alla costruzione del 1447). Si veda anche: Bonoli G., "Storia di Cottignola", Ravenna 1734, p. 51; Baldisserri L., "I Castelli di Cunio e Barbiano", Imola 1911, p. 100 e Id., "La pieve di S. Stefano in Barbiano", Imola 1923, passim. Distrutta dal crollo del campanile è stata una importante epigrafe già al lato sinistro del presbiterio, relativa al conte Carlo Naldi della famiglia patrizia faentina, ramo stabilitosi a Barbiano (dove ne sussiste la fvilla), morto nel 1627: aveva combattuto nel famoso assedio di Famagosta (1570). Il testo è nel Baldisseri ("Pieve di Barbiano", pag. 71): "D.O.M. quiescunt hic ossa Caroli Naldi nobilitate generis et virtute factorum illustris, qui Clementis octavi Caroli Sabaudiae et Ferdinandi Magni Etruriae ducis peditum ductor huius temporis pacis et belli meruit stipendia et amorem, dum in conatu Famagustae ad pedardum appondendum inter triginta audiaciores electus esset avitae fortitutini parem se gessit - obiit an. 70 die 15 martii 1627. Unufrius Naldus amatissimi patris memoriam colens memoriae commendavit"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800085926
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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