Il ditirambo di Redi. scena di torneo
Entro una cornice tracciata a penna, circondata da numeri tracciati sempre a penna che corrispondono alla quadrettatura a matita del disegno. All'interno, a penna e inchiostro bruno con numerose tracce di matita, una scena ambientata in piazza Maggiore a Bologna: all'estrema sinistra un cavaliere da tergo; sulla sinistra, di scorcio, il palco con le dame e una coppia; un cavaliere ascende a piedi i gradini del palco e ritira lo stendardo dalle mani della dama in piedi; a destra altri cavalieri a cavallo e a piedi. Sullo sfondo la parte sinistra della facciata di San Petronio e l'accenno alla presenza di una folla numerosa. In alto, sopra al disegno a destra, a matita uno schizzo di coronamento di finestra (?) ad arco, in orizzontale, e accando a penna una decorazione e la parte terminale di una lancia. A destra, accanto alla scena a penna, uno schizzo a matita di un profilo architettonico di cornicione o di altare ornato cui si ascende per numerosi gradini. In basso, due linee a matita con numeri come in una scala metrica
- OGGETTO disegno preparatorio
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ matita/ penna/ inchiostro
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MISURE
Altezza: 452 mm
Larghezza: 588 mm
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ATTRIBUZIONI
Muzzi Antonio (1815/ 1894): ESECUZIONE
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
- LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
- INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno rappresenta una scena di torneo in abiti apparentemente rinascimentali, ma il titolo indica un'opera precisa di carattere differente. Il ditirambo è un componimento nato nell'antica Grecia, dove l'azione poetica corale comprendeva musica, poesia e danza al suono di flauti e tamburi, il tutto in onore di Dioniso. Nella letteratura italiana il ditirambo è rimasto sotto forma di componimento giocoso sul tema del vino e dell'allegrezza conviviale: il più celebre fra questi componimenti è proprio il "Il Bacco di Toscana", scritto dall'accademico fiorentino Francesco Redi a partire dal 1666 ma dato alle stampe a Firenze solo nel 1685. Evidentemente la giostra inscenata a Bologna comprese varie azioni, fra le quali un torneo con uomini a cavallo, e la trasposizione storica può aver avuto delle sviste (l'uomo seduto sul palco è chiaramente in abiti quattrocenteschi, mentre la berretta del cavaliere di sinistra è addirittura medievale. Difficile è anche stabilire una datazione per il disegno e poi per la tempera di Muzzi, di cui non conosco la collocazione: dopo gli anni di studio si ricorda un passaggio di Rossini, già malato, a Bologna nel 1836, ma la sua abitudine a viaggiare spesso non permette di collegare con sicurezza l'esecuzione del dipinto di Muzzi a quella occasione. La data apposta sul foglio n. inv. 7241, recante al recto uno studio per il sipario del teatro di Bagnacavallo del 1845, potrebbe legare a questa data anche il foglio in esame: il verso del foglio 7241 reca infatti uno studio di composizione sempre per il torneo di Bologna
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800084384
- NUMERO D'INVENTARIO 7240
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI recto, in alto al centro, sopra al disegno - Il ditirambo di Redi - Muzzi Antonio - corsivo - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0