Stazione VIII: Gesù consola le donne di Gerusalemme

dipinto,

Personaggi: Gesù Cristo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Calvi Jacopo Alessandro Detto Sordino (1740/ 1815): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Protagonista insieme a Gaetano Gandolfi della scena artistica bolognese del momento, Jacopo Alessandro Calvi condivide con lui la commissione della serie della Via Crucis, avvalendosi degli allievi della propria scuola. Nella stazione con Gesù che consola le donne di Gerusalemme, la prima delle tre telette di sua fattura, esibisce una pennellata agile e accurata, capace di far vibrare l'intensa emozione dell'episodio. L'ambientazione con il paesaggio distribuito con ordine e dolcemente scalato in profondità lascia udire una lontana eco della lezione di Annibale Carracci cui rimanda anche l'affiorare di sentimenti morbidi e accorati. Lo sguardo dolce e struggente di Cristo, in dialogo con la madre in primo piano, può risalire fino al Domine, quo vadis? della National Gallery di Londra. Al naturalismo della scuola carraccesca, soprattutto a quello vigoroso di Ludovico, rinviano le figure energiche e muscolose dei soldati, in contrasto con l'inerme innocenza del Cristo. L'artista nell'intento di garantire la massima credibilità all'immagine fida sui modelli della tradizione e punta sulla doppia leva di un partecipe impatto emozionale e di una concreta resa plastica: la solidità corporea delle figure è fin troppo accentuata dal panneggiare ampio e pesante delle vesti, come d'altra parte rilevava Grilli Rossi (1825, p. 11) commentando che, per evitare di fare le pieghe "secche" e "taglienti", l'artista fosse spesso caduto nel difetto opposto, rendendole "grosse" ed "ottuse". Tuttavia, gli sporadici eccessi di una retorica magniloquente si lasciano facilmente assorbire dalla trama movimentata, ma non impetuosa, del racconto e dai teneri sentimenti dei volti di Cristo e delle dolenti, cui Calvi presta maggior attenzione. Sempre Grilli Rossi (1825, p. 11) ne ebbe piena consapevolezza: "belle, e geniali furono le sue arie di visi, espressivi massimamente della bontà, della compunzione, della santità, ne' soggetti sagri, ch'egli spesso figurò e che di lui forse niuno a' suoi dì seppe meglio rappresentare"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800053401
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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