decorazione plastica, complesso decorativo di Infrangipani Marsilio, Filippi da Varignana Tommaso (sec. XV)

decorazione plastica 1479 - 1479

Facciata divisa da quattro paraste in tre parti. Le paraste terminano in quattro semicapitelli in terracotta decorati a foglie d'acanto, anfora centrale e ovuli. Il cornicione è decorato con teste di putto intercalate da un motivo a gigli e girali sormontato da tre ordini di dentelli e da uno di ovuli che raccordano, tramite una serie di mensole aggettanti decorate a foglie, il cornicione e un marcapiano decorato con fascia continua di teste di cherubino alate. Ai lati del portale, due formelle a rilievo con cornice a festone; all'interno, un leone rampante appoggiato su uno stemma e reggente un cartiglio; sopra le formelle si trovano i due rosoni

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA Terracotta
  • ATTRIBUZIONI Infrangipani Marsilio (notizie 1469-1517): esecutore
    Filippi Da Varignana Tommaso (notizie Seconda Metà Sec. Xv)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Santuario del Corpus Domini
  • INDIRIZZO Via Tagliapietre, 19, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dibattuta è la paternità del complesso decorativo, a cui la guidistica locale non presta molta attenzione fino al Malaguzzi Valeri (1896). La ricostruzione delle vicende offerte dalla Forlai (1995) ripercorre le varie tappe delle attribuzioni relative la decorazione esterna della chiesa che vanno dal mantovano Sperandio (Malaguzzi Valeri e Ricci - Zucchini) fino al riconoscimento di un'aria toscana nella decorazione da parte di Supino; questa suggestione è meglio precisata da Sighinolfi (1910) che, con supporto documentario ed indagine stilistica, rinveniva l'intervento del fiorentino Marsilio Infrangipani accanto al bolognese Tommaso Filippi. Sarebbe così spiegata, in termini di collaborazione e compresenza dei due artisti, l'esuberanza decorativa tipicamente padana e la ricerca di un'eleganza e di un ritmo più sobriamente scandito, meglio ascrivibile ai modi alla scultura toscana. Il complesso decorativo ha subito diverse fasi di restauro, una prima, ad opera di Alfonso Rubbiani, nel 1905, e una seconda, eseguita in epoca post bellica. Soprattutto il secondo intervento fu un minuzioso lavoro di recupero dei frammenti di terracotta che vennero pazientemente numerati e ricomposti; le lacune furono integrate con materiale che per essere distinto dall'originale venne lasciato scabro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800052578-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI formelle ai lati del portale - DURANDUM EST - lettere capitali - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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