Sant'Antonio da Padova con il bambino

dipinto,

La figura del Santo in piedi si profila con grande risalto contro il fondale aperto: a sinistra la veduta di una chiesa di campagna in luce crepuscolare; a destra una costa marina (due figurette a scala ridottissima sembrano alludere ad un episodio della vita del Santo). Sant'Antonio tiene un giglio sulla mano sinistra, e nella destra un libro, appoggiato di taglio alla sua persona, sopra il quale sta seduta la figuretta nuda del Bambino Gesù. In alto, sopra il Santo, si affacciano tre cherubini

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Cantarini Simone Detto Pesarese, Scuola: ESECUZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Crevalcore (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di un'opera assai bella. Nella carriera pittorica di Simone Cantarini un solo momento si può definire ben documentato, ed è quello del 1637. Questa e la tela compagna per una volta con chiarezza puntano su di un anno preciso, che è il 1638, in base ad una serrata argomentazione di stile di cui nell'articolo di Anna Colombi Ferretti. I dipinti si trovano oggi su due dei tre altari della chiesa di Sant'Antonio in località Bolognina di Crevalcore. Si precisa che la chiesa è regolarmente aperta, officiata e custodita da un diacono residente. La chiesa e i dipinti sono di proprietà della società Immobiliare Bolognina. Questa piccola chiesa un tempo affiancava il palazzo di campagna dei Bolognini, ora non più esistente. La famiglia era di nobiltà molto antica e risiedeva a Bologna, ma aveva in enfiteusi dall'Abate di Nonantola una vasta area di campagna sulla destra del fiume Panaro. Dal loro cognome deriva il toponimo della località dove avevano il palazzo, ora ridotta ad un nucleo di poche case. La chiesa di S. Antonio fu costruita per disposizione testamentaria, del Commendator Girolamo Bolognini, morto nel 1638. L'autore dei due dipinti che rimagnon sui suoi altari è stato riconosciuto in Simone Cantarini, allievo a Bologna di Guido Reni, col quale sono stati ricostruiti rapporti di committenza col Bolognini in merito ad una pala d'altare conservata in un'altra chiesa poco distante, ex voto dedicato alla miracolosa immagine della Madonna di Monserrato, presso Ravarino (MO). Quest'ultimo dipinto ha lasciato una documentazione precisa e se ne conosce l'anno di esecuzione, che è il 1637. Per i due dipinti di Bolognina invece è la contiguità stilistica ad indicare ancora il nome del Cantarini e l'esecuzione nell'anno successivo, il 1638. E' un momento stilistico veramente cruciale nel breve svolgimento di questo artista, morto a soli 36 anni, in cui viene a rapidissima maturazione il frutto dell'esperienza vissuta accanto a Guido Reni, entro la sua stessa bottega. Ma subito dopo il rapporto con il maestro si interrompe burrascosamente ed alcuni temi che il Pesarese aveva sviluppato dai diretti insegnamenti di Guido, sembrano entrare in dialogo con reminescenze pittoriche più antiche, che fanno parte dell'educazione marchigiana del Cantarini, prima che si trasferisse a Bologna
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800036726
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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