scene del vecchio testamento; scene del nuovo testamento

stalli del coro, 1541-1550

Stalli in legno intarsiato con lamina d'argento

  • OGGETTO stalli del coro
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione
    legno/ intarsio/ intaglio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Domenico
  • INDIRIZZO piazza S. Domenico, 13, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentato presso il convento bolognese a partire dal 1527, fra' Damiano cominciò a lavorare al dossale costituito da un lungo sedile a sette scomparti per il fianco destro della cappella maggiore nel 1528 come documenta la data incisa nel riquadro rappresentante il Convito del Fariseo. Il dossale, firmato e ulteriormente datato, fu ultimato nel 1530. Padre Alce ritiene che i cartoni per il dossale, ad eccezione del riquadro con il Martirio di S. Stefano, siano stati forniti da Sebastiano Serlio. Tra il 1530 e il 1535 fra' Damiano si occupò della spalliera della cappella di S. Domenico e nel 1541 cominciò il coro ligneo su cui incise sei firme e sei date. Per quanto riguarda la parte scultorea collaborò anche suo fratello Stefano, mentre per la parte intarsiata collaborò fra' Bernardino da Bologna. Come aiuti i documenti citano anche un certo Zanetto da Bergamo e Francesco figlio di Lorenzo Zambelli. Fra' Damiano morì nel 1549 prima che il coro, che fu ultimato dagli aiuti nel 1551, fosse finito. Il coro, che era costituito da due bracci a doppio ordine e che occupava parte della navata centrale davanti all'altare maggiore, fu adattato all'attuale collocazione nel 1625 quando furono finiti i lavori che comportarono la distruzione della vecchia abside gotica e la costruzione di una nuova cappella absidale dotata di coro per ottemperare alle disposizioni liturgiche sancite dal Concilio di Trento. L'ordine superiore di ogni braccio presenta 28 sedili, mentre l'ordine inferiore è suddiviso in tre tronchi di 8 stalli ciascuno. L'inginocchiatoio dell'ordine superiore funge da schienale a quello inferiore. Nell'ordine inferiore, completato da un basso parapetto, sono intarsiati a disegni fantastici i sedili e, a motivi floreali, i piccoli pannelli tra i braccioli dello schienale; nell'ordine superiore, tra colonne composite, sono intarsiati 56 riquadri: 28 presentano soggetti tratti dal Vecchio Testamento e 28 tratti dal Nuovo. Sono inoltre decorati a tarsie con motivi fantastivci o geometrici gli schienali dei sedili e i piccoli pannelli posti tra i braccioli. Nel cornicione ci sono putti e un'iscrizione in grandi lettere capitali romane. Nel 1744 il coro fu restaurato da fra' Antonio Cossetti da Vicenza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800028252-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI fregio con putti, da sinistra - FR(ATER) DAMIANUS BERGOMASCUS CONVERSUS ORDINIS PRAEDICATORUM FECIT MDL/ IMPLEAMINI SPIRITU SANCTO LOQUENTES VOBISMETIPSIS IN PSALMIS HYMNIS ET CANTICIS SPIRITUALIBUS CANTANTES ET PSALLENTES IN CORDIBUS VESTRIS (...) IAS AGENTES SEMPER PRO OMNIBUS IN NOMINE DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI DEO PATRI SUBIECTI INVICEM IN NOMINE TIMORE XPI ET POTENTIA VIRTUTIS EIUS/ FR(ATER) ANTONIUS COSSETTI CONV(ERSUS) ORD(INIS) P(RAEDICATORUM): RESTAU(RAVIT) MDCCXXXXIV/ GRAT - lettere capitali - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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