mobile da sacrestia di Zambelli Damiano detto Fra' Damiano da Bergamo - ambito emiliano (sec. XVI, sec. XVII)

mobile da sacrestia 1530 - 1535

Armadio a due corpi su ampia predella. Il corpo inferiore poggia su alto zoccolo modanato e chiuso e presenta quattro ante decorate con complessi pannelli intarsiati con raffigurazioni, entro cornici, divise da pilastrini aggettanti e lisci, come i fianchi. Piano di appoggio liscio a orlo aggettante. Alzata arretrata, con fascia inferiore a due sportelli di quattro ante lisce ciascuno, con cerniere. Corpo superiore a quattro ante con tarsie, divise da doppie lesene lisce con capitelli acantini. Cornicione intagliato a dentelli. Cimasa intagliata a giorno ad aeree volute acantine con fiamme laterali

  • OGGETTO mobile da sacrestia
  • MATERIA E TECNICA legno/ impiallacciatura in noce/ intaglio/ intarsio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • ATTRIBUZIONI Zambelli Damiano Detto Fra' Damiano Da Bergamo (1490 Ca./ 1549): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Domenico
  • INDIRIZZO piazza S. Domenico, 13, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Armadi di pregio, particolarmente eleganti negli intagli della cimasa. Furono commissionati nel 1662 da padre Sante degli Usberti, che ne pagò l'esecuzione e dispose l'adattamento negli sportelli di sedici tarsie di fra Damiano Zambelli da Bergamo che per la chiesa di San Domenico eseguì il dossale del presbiterio (1528-1530), la spalliera della Cappella di San Domenico (1530-1535), il leggio del coro, la porta del coro (1538) e il celebre coro (1541-1551). Le tarsie utilizzate per gli armadi facevano parte della spalliera della Cappella di San Domenico, iniziata il 12 dicembre 1530 ed eseguita per la cappella gotica con la tomba del Santo. Fra Ludovico, in data 19 aprile 1535, annota le impressioni suscitate dall'opera il giorno dell'inaugurazione. Rimaste in loco fino al 1597, le tarsie furono rimosse per il rifacimento della cappella secondo il progetto di Floriamo Ambrosini e rimasero depositate nel convento sino al momento in cui il Degli Usberti ne dispose il collocamento negli armadi. Per questo adattamento le misure delle tarsie furono ridotte. La spalliera aveva in origine diciotto riquadri: ne sono rimasti sedici di cui otto illustrano episodi tratti dal Vecchio Testamento e otto illustrano episodi della vita di san Domenico. Sono andati perduti anche il basamento e le strutture architettoniche
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800026755
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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