Cristo e la Madonna appaiono a Sant'Antonino e a San Francesco

pala d'altare post 1594 - ca 1598

Sant'Antonino vescovo è rappresentato a sinistra in basso, seduto, con un grande libro aperto e la mitria bianca in capo, chinato sorridente verso un putto, in veste viola, che si appoggia al suo ginocchio destro; dietro il libro si intravede un altro putto di scorcio. Alla destra, in secondo piano, di profilo, è inginocchiato san Francesco con le braccia tese al cielo dove appare, seduto nel centro, Cristo trionfante in gloria d'angeli, la mano sinistra sul globo retto da un angioletto; più in basso a sinistra siede la Vergine, volta verso il Figlio, in veste lilla, manto azzurro, velo bianco, in atto di indicare il Santo vescovo

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Faccini Pietro (1562/ 1602): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Domenico
  • INDIRIZZO piazza S. Domenico, 13, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pregevole dipinto fu eseguito per la seconda cappella a destra dedicata a sant'Antonino, che fu iniziata nel gennaio 1597 nonostante fosse stata concessa a Matteo Pulzoni il 30 settembre 1594. L'opera, che risulta già in loco nel 1603 (Cavazzoni) è, quindi, databile negli anni immediatamnete successivi ed è accostabile allo "Sposalizio di santa Caterina" della Pinacoteca Capitolina. Il bel dipinto, già attribuito a scuola veneta, fu restituito al nome del Facini da Roberto Longhi. Nel 1686 il Malvasia lo cita ancora nella seconda cappella a destra, che dopo essere stata ceduta dagli eredi Polzoni a Giovanni Maria e Giulio Camillo Simili (8 marzo 1626) era già passata alla famiglia Landi. Nel 1732 la pala del Facini è ricordata nella terza cappella a destra (al posto dell'"Annunziata" del Calvaert, oggi nella diciottesima cappella) dove fu spostata a seguito della ristrutturazione della chiesa condotta dal Dotti. Nel 1734 nella seconda cappella a destra fu collocato il "San Vincenzo Ferrer", tuttora in loco, di Donato Creti. Come ha notato anche Roio la pala di Faccini rappresenta due soggetti: l'elemosina del domenicano sant'Antonino, vescovo di Firenze, e il "Perdono d'Assisi". L'iconografia francescana incentrata sul tema dell'intercessione si sviluppò in relazione all'indulgenza plenaria del Perdono della Porziuncola. Spettò a Federico Barocci la fortunata invenzione de "Il perdono d'Assisi", dipinto realizzato nel 1574-1576 per la chiesa di S. Francesco di Urbino. L'artista stesso nel 1581 dalla pala ricavò un'incisione che, coperta dal privilegio di papa Gregorio XIII, fu destinata ad un'ampia circolazione devozionale e fu riedita proprio nel 1594
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800024687
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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