Madonna con Bambino in gloria con i santi Brigida, Giacomo e Giovanni Evangelista

dipinto,

Il dipinto è concepito secondo una impaginazione che è abbastanza tipica della Controriforma: la parte superiore rappresenta la Madonna col Bambino in gloria, mentre quella più in basso, su di uno sfondo di paesaggio, raffigura i Santi Brigida, Giacomo e Giovanni Evangelista

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Passerotti Tiburzio (1553-1555/ 1612): ESECUZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, insieme con la cimasa della sua ancona, che raffigura il Padreterno benedicente, formava l'altare della cappella Pepoli in San Petronio, dedicata a Santa Brigida. Mutata la dedica della cappella, sia il Padreterno sia la pala del Passerotti furono ritirati dalla famiglia Pepoli, ai cui eredi ancora oggi appartengono. Che il dipinto sia di Tiburzio Passerotti, figlio maggiore del più celebre Bartolomeo, è testimoniato per la prima volta da F. Cavazzoni nel 1603, che è testimonianza sicura, antica e attendibile, che trova anche conferma visiva sulla base del confronto con le altre opere del Passerotti junior documentato a Bologna. La data a cui si deve appoggiare l'esecuzione del dipinto è il 1595 circa. Si desume da un documento che attesta il pagamento in quell'anno della cimasa al giovane Guido Reni (sull'importanza di tale opera, che viene ad essere la prima documentata della sua attività, ed è stata notificata anch'essa, si veda la scheda OA 08/00022040). Le più recenti vicende di questo dipinto sono in tutto analoghe a quelle del "Padreterno" di Guido Reni: l'altare della cappella petroniana, quando mutò la dedica, venne spogliato dei suoi arredi dalla famiglia Pepoli, che ne aveva il giuspatronato, ed anche la tela del Passerotti è ora presso i discendenti. Altre opere di Tiburzio Passerotti non sono molto frequenti, e difficilmente trovano aggancio ad un riferimento cronologico preciso. Sebbene la sua opera non sembri dimostrare forti oscillazioni di stile, la data alla quale con ogni probabilità si associa il dipinto di S. Brigida può diventare un importante rierimento per un'analisi dettagliata dell'opera dell'artista, che ancora manca, e che sarebbe contributo necessario ed importante per la messa a fuoco delle vicende pittoriche in Bologna nel passaggio tra Cinque e Seicento. Volendo entrare nel merito di una caratterizzazione stilistica di questo dipinto, si possono notare, oltre a prevedibli elementi di chiara derivazione paterna, una certa vicinanza con Orazio Sammachini ed alcune somiglianze con Palma il Giovane, specie nella parte superiore, che possono trovare una spiegazione in relazioine ad un documentato viaggio del pittore a Venezia. Le ricerche sono state compiute con l'aiuto di O. Mischianti e A. Gherardi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800013851
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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