Santi Vescovi

stampa ca 1580 - ca 1630

Personaggi: San Massimiano; San Ecclesio

  • OGGETTO stampa
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centro-settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa presenta tre figure maschili, tutte in abiti vescovili, identificate dalle iscrizioni come S. Maximianus, S. Ecclesius, e un vescovo non nominato al centro. L’opera è chiaramente tratta da un repertorio illustrato di ambito liturgico o antiquario, probabilmente prodotto tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, come suggerisce l’organizzazione dell’immagine secondo una logica espositiva paratattica, tipica delle tavole didattiche presenti nei trattati ecclesiastici e simbolici coevi. Le indicazioni editoriali (A, B; Tav: I) e la numerazione (p. 107) indicano inequivocabilmente l’appartenenza della stampa a una sequenza editoriale più ampia, con ogni probabilità accompagnata da una legenda o da un testo esplicativo oggi non identificato. L’iconografia appare fortemente influenzata dalla tradizione ravennate e rimanda evidentemente a modelli tipici dell’arte paleocristiana e bizantina: S. Massimiano e S. Ecclesio furono entrambi vescovi di Ravenna nel VI secolo, noti per il loro ruolo nella promozione di importanti programmi edilizi e decorativi, come i mosaici absidali e la basilica di S. Vitale. Il personaggio centrale si distingue per la postura orante, con le braccia sollevate e le mani che reggono un dikirion e un trikirion, candelabri a due e tre bracci tradizionalmente impiegati nella liturgia episcopale orientale. Tale elemento iconografico, estraneo alla prassi liturgica latina, rivela una precisa volontà simbolica, che riflette gli interessi per la comparazione rituale e l’universalità del ministero episcopale diffusi nei repertori post-tridentini, in cui figure idealizzate venivano spesso costruite per evocare categorie generiche, più che individui storici. In questo caso specifico, tuttavia, la scelta di affiancare due vescovi ravennati del VI secolo a una figura centrale con attributi liturgici bizantini potrebbe voler suggerire un riferimento diretto alla condizione della Chiesa ravennate nel periodo della dominazione imperiale orientale, quando Ravenna era sede dell'esarca e centro di irradiazione della cultura bizantina in Occidente. Il personaggio al centro, anziché rappresentare un santo specifico, potrebbe dunque incarnare la dimensione orientale del ministero episcopale nel contesto della Ravenna giustinianea, integrando idealmente i due lati del mondo cristiano – latino e greco – che in quella città si trovavano in stretta relazione. Alla luce del tratteggio lineare, della composizione frontale priva di sfondo e della funzione chiaramente illustrativa dell’incisione, si può proporre una datazione dell’opera tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, in ambito erudito-ecclesiastico, forse nell’Italia settentrionale o in area tedesco-fiamminga, dove circolavano ampiamente repertori iconologici e simbolici a stampa di destinazione liturgica o didattica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700380694
  • NUMERO D'INVENTARIO PAL-GE.INV. 5513
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Reale di Genova
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Reale di Genova
  • ISCRIZIONI Al recto: in alto: a sinistra - - 623 - - capitale -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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