San Vincenzo Ferrer
acquasantiera,
All'interno di una cornice dalle linee morbide e caratterizzata da pelacette è raffigurata una figura maschile con abiti religiosi, ali sulla schiena e una fiamma nell'aureola. Il braccio destro è sollevato, mentre con il sinistro regge un libro. Al di sotto, una coppetta
- OGGETTO acquasantiera
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo
- AMBITO CULTURALE Produzione Genovese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'acquasantiera fa coppia con quella al n. 0700377244 e rappresenta il gusto genovese della prima metà del Settecento, influenzato nelle forme a rocaille dal gusto francese così come era stato presentato dal torinese nautralizzato francese Juste-Aurèle Meissonnier nel suo Livre d'ornements inventez et dessinez del 1734. La figura al centro è stata identificata dallo scrivente con il domenicano spagnolo San Vincenzo Ferrer, secondo l'iconografia tradizionale: egli difatti viene rappresentato in abiti domenicani, con la tonsura, la fimammella sul capo ed un libro. Il suo culto è documentato anche a Genova, città nella quale soggiornò a lungo, ospite nel convento di San Domenico sito un tempo nell’odierna Piazza De Ferrari. Non è stato possibile verificare la presenza di punzoni, ma il contesto e lo stile portano ad argentieri genovesi, che punzonavano con il caratteristico marchio a "torretta". Esso fu utilizzato dai "fraveghi" genovesi, gli argentieri della città (da "Campetus Fabrorum", cioè Campo dei Fabbri, la piazzetta di via degli Orefici dove si riunivano), sin dalla nascita della loro corporazione, avvenuta nel 1248. Esso fu ripreso dal "genoino" la moneta d'argento dei Genovesi, sul quale era impresso, forse a ricordare l'antico "Castrum Romanum" sull'altura genovese di Garzano
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377245
- ENTE SCHEDATORE Palazzo Reale di Genova
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0