sottobosco con camaleonte

dipinto, 1650 - 1699

Animali: camaleonte; farfalle. Fiori: ciclamino; fritillaria

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Olandese
  • LOCALIZZAZIONE Santa Margherita Ligure (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Cornice dorata intagliata a volute.Il dipinto appartiene a quella particolare tipologia di natura morta detta "sottobosco". A creare questo genere, che vede accostati nel chiaroscuro ombroso dei cespugli e degli arbusti, in un'unica minuziosa analisi, rettili, anfibi, lumache, bruchi, farfalle, specie botaniche e funghi, fu l'olandese Otto Marseus van Schriech, il quale vi si cimentò proprio a partire dal suo soggiorno in Italia che risale alla metà del secolo XVII. Il pittore olandese sarebbe infatti arrivato nella nsotra nazione nel 1648, entrando al servizio del Granducato di Toscana, rimanendovi fino al 1657, anno in cui fece ritorno in patria, dove, secondo la tradizione, si sarebbe ritirato a vovere nel suo palazzo di Waterryck, alla periferia di Amsterdam, coltivando piante e allevando rettili e insetti da utilizzare come "modelli" per i prorpi dipinti (AA.VV. Natura in posa, 1977, p.201). Secondo gli studiosi, un pittore napoletano, Paolo Porpora (Napoli 1617- Roma 1673), con cui il Marseus ebbe modo di entrare in contatto con Roma, ebbe un peso determinante sulla nascita di questo particolare tipo di natura morta, di cui anch'egli divenne uno specialista. La nuova tipologia del sottobosco le cui raffigurazioni fungevano da quadretti o da decorazioni in tromp l'oleil in armadi a muro o da terra (Grimm, 1995, p.114) fece un certo numero di proseliti sia in Italia che in Olanda, perdurando sino alla metà del sec. XVIII.Il dipinto acquistato dal Sabbatucci sembra essere riconducibile nel ridotto numero degli elemnti che lo compongono alle raffigurazioni del Marseus, che appaiono comunque molto più organiche nel rapporto tra le varie specie di animali e piante che lo compongono.La tela in esame sembrerebbe pertanto essere stata eseguita da uno delgi epigoni del Marseus, nella seconda metà del sec. XVII, copiando motivi tipici del gener.Va puntualizzato, circa il soggetto, che l'animale rappresentato non è un ramarro, come si legge nell'Elenco dei dipinti Sabbatucci (1981, p.4, n.29), bensì un camaleonte.Nel carteggio relativo alla famiglia lombarda che si cinserva nei Pii Istituti, vi è una lettera spedita a Francesco Sabbatucci dal restaueratore milanese Brunati, in data 6 giugno 1935 (sta in Allegati alla delibera 24/ 1981), avente come oggetto il dipinto in esame, in cui tra l'altro si legge: "Il tuo quadro è pronto; per poterlo pulire senza danno abbiamo dovuto fare la cassetta Penteklover cioè a fumo d'alcool perchè era stato verniciato anticamente con sandracche e colla (.....=. Il tuo quadro è in ordine ed è, secondo me, un'opera importante di un maestro tedesco del 1500 del quale, mi sfugge il nome; ma so che è raro"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700114203
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI retro, al centro della tela - Ott.e Marcellis 1613-73 - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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