dama con specchio

dipinto, 1700-1799

Figure femminili: dama. Oggetti: specchio. Abbigliamento: abito viola; trina; manto blu

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Santa Margherita Ligure (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Cornice intagliata, stuccata e dorata, a foglie d'alloro.Il dipinto che ci tramanda le fattezze di un'ignota gentildonna, era stato acquistato dai Sabbatucci con l'attribuzione a scuola veneta del '700. Nell'elenco del 1981 tale attribuzione viene riconfermata e circoscritta ad un ritrattista influenzato da Giannantonio Guardi (1699- 1760).In realtà è probabile che ci si volesse riferire al fratello di questi, il ben più noto Francesco (1712- 1793). il quadro, caratterizzato da una rapidità di tocco che sembra limitata alla resa della veste e dell'apparato decorativo di questa, mentre il viso della donna è reso con una certa levigatezza, non presenta però caratteri che lo riconducano alla produzione ritrattistica del Guardi. A questo proposito va notato che la tela sembra essere stata eseguita in un momento anteriore a quello in cui cominciava ad essere attivo Francesco, perlomeno tenendo conto dell'acconciatura.I capelli non ancora o appena incipriati, raccolti in cima alla testa, ma lasciati liberi in brevi ciocche ondulate e lunghi sulle spalle, erano infatti in voga nel corso del terzio decennio del sec. XVIII (Cataldi Gallo, schede nn. 100- 101- 103 in "Palazzo Durazzo Pallavicini", 1995, pp.217- 218- 219, 221; Levi Pisetzski, 1967, IV, p.78). Un gioiello simile a quello appuntato sulla scollatura della dama compare, rappresentato chiaramente in ogni dettaglio, nel ritratto di Anna Scamacca della Bruca Paternò Castello, databile intorno al 1715 (Levi Pisetzski, 1967, IV, tav. 46).Insolito è il colore scuro delle pietre della parure: nel Settecento infatti si prediligevano le perle bianche o le pietre incolori. Uno dei pochi esempi analoghi è costituito dalla collana scura che orna il collo della giovane donna del dipinto di Gaspare Lopez (Napoli ?- Firenze o Venezia 1732), "Fiori e Figura", al Museo di San Martino di Napoli (AA.VV., La Pittura in Italia. Il Settecento, II, Milano 1989, p.507, fig. 736).Eì probabile che l'ignoto pittore rappresentando la giovane donna con in mano uno specchio, volesse equipararla a venere, la quale nella tradizionale iconografia della scena della toeletta, è raffigurata in compagnia di Cupido, che regge lo specchio in cui ella si ammira (Hall, 1933, p.413), e/ o volesse farne riconoscere come virtù precipua quella della prudenza, la cui figurazione allegorica è corredata appunto di tale oggetto e di un serpente (Hall, 1933, p.341). Per quanto riguarda l'ambito di esecuzione del dipinto sembra più appropiato indicare l'area lombardo- veneta piuttosto che quella propriamente veneta. Non è infine da escludersi che il ritratto sia stato realizzato in un momento tardo, a fine Settecento, o nei primi anni dell'Ottocento, riproponendo o copiando un modello più antico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700114200
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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