Giudizio di Paride

dipinto, 1700 - 1899

Personaggi: Paride; Venere; Cupido; Giunone; Minerva. Attributi: (Paride) pomo d'oro. Attributi: (Giunone) pavone. Attributi: (Minerva) elmo; scudo. Figure maschili: pastore. Strumenti musicali: flauto. Paesaggi: piana erbosa; contrafforti rocciosi. Animali: gregge. Fiumi: ruscello

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Santa Margherita Ligure (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Cornice recente intagliata a fogliami e volute, traforata e dorata.Nell'elenco relativo ai beni componenti l'eredità Sabbatucci (1981, p.2, n.12) viene riportata l'attribuzione tradizionale del dipinto- quella con cui i Sabbatucci l'acquistarono alla "scuola del Seicento" attribuzione che in tale relazione viene circoscritta a "Maestro di Scuola Italiana nell'orbita di Francesco Albani (Bologna 1578- 1660)".In realtà il nucleo figurativo del quadro è tratto dalla stampa con il Giudizio di paride incisa a bulino da Marcantonio Raimondi (S. Andrea in Argine 1480 ca.- Bologna 1534 ca.) dal disegno preparatorio di Raffaello per la grisaille della Stanza della Segnatura.Della stampa, che gli studiosi ritengono eseguita da Marcantonio tra il 1517- 20 (Massari, 1985, p.242, fig. a p. 802), il quadro riproduce i due gruppi principali, quello centrale formato da Paride e dalle tre dee, e quello delle tre figure che in posizione leggermente arretrata occupa l'angolo destro della composizione.ùQueste sono da identificare per via delle corone di canne sul capo e dell'idria che reca la donna, in divinità fluviali.La giovane è infatti Enone, la figura maschile con barba bianca che gli è accanto), la moglie che Paride lasciò per Elena (Hall 1993, p.213).Nella figura con barba e capelliscuri è probabilmente da riconoscersi la personificazione del fiume che scorre nella piana erbosa che funge da fondale alla scena.Si può notare come rispetto alla stampa, popolata di personaggi anche nel registro superiore, l'ignoto pittore abbia operato un notevole alleggerimento, lasciando ampio spazio al paesaggio arcadico, di sua completa invenzione.Per quanto riguarda invece le figure, poco varianti, ma significative per la datazione, intercorrono tra il dipinto e l'incisione.L'artista ha occultato le nudità di Paride e delle dee con drappi, resi nei toni cangianti del rosso, del bianco, del rosa, del grigio. Paride è rappresentato a capo scoperto, senza il berretto frigio, copricapo che allude all'origine orientale del personaggio (Hall, 1933, p.111), indizio questo importante perchè attesta che il quadro venne probabilmente eseguito dopo la Rivoluzione francese. La resa accademica delle figure, unitamente alla luminosità del paesaggio e ai dettagli citati, denunciano un'esecuzione alla fine del Settecento o nei primi anni del secolo successivo da parte di un ignoto pittore accademico che, come tanti al tempo sentiva il fascino delle composizioni raffaellesche. L'interesse per l'opera di Raffaello fu peraltro vivissima per tutto il corso del sec. XIX: famosa è la versione che diede Manet nel suo Le dèjeuner sur l'erbe (1863), attraverso l'incisione del gruppo di divinità fluviali del Giudizio di Paride del Sanzio (Argan, Firenze 1981, p.114, figg. 114-115)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700114186
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Retro, etichetta - "ex libris Francesco Sabbatucci" "Gesù da le chiavi a San Pietro. Autore ignoto sec. XIX" - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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