crocifisso, 1400 - 1449

Cristo è raffigurato esanime, disteso su una croce con i bracci a sezione circolare; il fusto di questi si configura come un tronco d'albero reciso dai rami. All'estremità superiore sono fissati tre canti d'argento adorni di cartouches. Il corpo di Cristo è esile; le ossa del bacino e le costole sono ben evidenziate. I fianchi sono avvolti da un perizoma annodato sulla sinistra. Un angelo in volo, vestito di una lunga tunica dal panneggio fluente raccoglie in un calice il sangue che fuoriesce dalla ferita del costato

  • OGGETTO crocifisso
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Taggia (IM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le fonti storico artistiche locali (Martini, 1925; Tirocco, 1933) attestano la provenienza del crocifisso dall'oratorio situato in località Colletto nel quale si riuniva la Compagnia dei Bianchi istituitesi a Taggia nei primi anni del'400 sulla scia dei movimenti di spiritualità laica che avevano avuto origine in Provenza alla fine del Trecento. Intorno alla metà del secolo i Disciplinanti trasferirono il manufatto nella loro nuova sede, l'oratorio della Vergine e dei SS. Fabiano e Sebastiano costruito a partire dal 1454 (Martini, 1925) collocandolo in un sacello sottostante al presbiterio (idem). Il sentimento di fervida devozione che gli abitanti di Taggia nutrivano nei confronti della sacra immagine, alla quale essi si raccomandavano in tempi calamitosi, determinò nel 1635 il trasferimento del Crocifisso su di un altare addossato alla parete laterale del presbiterio, ricostruito nel 1695 sulla sinistra dell'ingresso al Sancta sanctorum (vedi scheda N. 00038689). Arricchito nel 1753 di tre canti in argento dono di Sebastiano Domenico Pastorelli, il Crocifisso fu collocato nel 1762 sull'altar maggiore della chiesa in segno di ringraziamento da parte dei tabiensi scampati a una violenta scossa sismica.I caratteri stilistici arcaici della scultura hanno indotto gli eruditi locali a formulare una datazione all'XI sec. ed a attribuire la committenza ai Benedettini della Madonna di Canneto. Biga (1986) ha posticipato la datazione alla prima metà del'400, sulla base di considerazioni di carattere iconografico. La particolare struttura della croce a "lignum vitae", simbolo di salvezza, l'iconografia del Cristo straziato dalla sofferenza, si deve ricollegare alla spiritualità delle Confraternite dei Disciplinanti, particolarmente devote alla Passione di Cristo. La studiosa istituisce un confronto stilistico molto convincente con altre sculture di analogo soggetto, in S.Domenico a Taggia e nella cattedrale di Ventimiglia, entrambe appartenute con tutta probabilità a due confraternite di Disciplinanti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700038701
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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