altare maggiore, insieme - bottega ligure (sec. XVIII, sec. XVIII, sec. XIX)
La grande alzata è costituita da un corpo centrale concavo al quale si raccordano due ali curvilinee entro cui compaiono due nicchie, una a sinistra, con la statua di S. Sebastiano, l'altra con l'effigie di S.Fabiano. Quattro colonne tortili in muratura, che scandiscono in senso verticale la struttura, poggiano ognuna su di una base bombata, a sua volta poggiante su di un basamento a forma di parallelepipedo. Al centro del corpo mediano, sopra la mensa, si apre una nicchia dalla cornice mistilinea, entro la quale è alloggiato il Crocifisso miracoloso, a cui è possibile accedere tramite due scale ricavate entro la muratura delle due ali laterali dell'alzata. Sopra la trabeazione imposta una cimasa costituita da un'edicola rettangolare con fastigio ad arco scivolato entro la quale è raffigurata la Vergine Assunta. Ai lati, sugli apici in asse con le colonne, quattro angeli stanti
- OGGETTO altare maggiore
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MATERIA E TECNICA
Marmo
MURATURA
Stucco
- AMBITO CULTURALE Bottega Ligure
- LOCALIZZAZIONE Taggia (IM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 23 novembre 1713 il Consiglio Comunale di Taggia nominò una commissione con l'incarico di sovrintendere ai lavori di esecuzione e di messa in opera di un nuovo altar maggiore nell'Oratorio dei Bianchi (Martini, 1925). I commissari contattarono lo "scultore Manni di Savona", da identificare con Gio Andrea Manni, marmoraro ticinese attivo dal 1694 al 1723 a Sanremo e non Savona; l'equivoco deve essere derivato da una lettura errata dei documenti da parte dello studioso. Manni presentò, a detta di Martini, due progetti, il primo concepito secondo canoni stilistici classicheggianti, il secondo invece, di gusto barocco, che venne scelto dai committenti. Il lavoro fu concluso nel 1717; nella nicchia del nuovo altare venne sistemtata la statua seicentesca della Vergine (vedi scheda N. 00038690). Secondo quanto si può desumere da un'incisione del 1837 raffigurante l'altare, nella grande macchina vennero inserite le quattro statue marmoree dei SS. Fabiano, Sebastiano, Rocco e Girolamo (vedi schede N. 00038694, 00038695, 00038702, 00038703) che, poste sui basamenti, sostituivano le tradizionali colonne di sostegno della cimasa. Nel 1721 Giacomo Antonio Ponsonelli scolpì il tabernacolo di marmo. Nel 1762 furono apportate modifiche alla nicchia centrale, ampliata per collocarvi il Crocifisso quattrocentesco. In seguito ai danni del terremoto del 1887, l'altare subì nel 1892 lavori di rimaneggiamento sostanziali che comportarono l'asportazione della cimasa marmorea, sostituita con "un bassorilievo della Vergine Assunta e quattro angeli di concezione assai criticabile" (Martini, 1925). Le quattro statue di santi, tolte dai basamenti su cui si trovavano, vennero alloggiate entro nicchie ai lati del presbiterio e sostituite da altrettante colonne in muratura che dovevano garantire la stabilità della cimasa. Il marmoraro Bava di Sanremo eseguì una nicchia per il Crocifisso, entro la quale vennero collocate le statue dell'Addolorata e di S.Giovanni (vedi schede N. 00038720, 00038721), dono dei coniugi Revelli, i quali finanziarono anche l'impianto elettrico di illuminazione della nicchia stessa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700038696-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Cartella della cimasa - Laqueus/ contritus/ est et nos/ liberati/ sumus/ MDCCLXII - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0