altare maggiore, insieme - bottega ligure (sec. XVIII)

altare maggiore, post 1700 - ca 1799

La mensa dell'altare, a cassa, poggia su due gradini molto ampi e su una predella sagomata con la fronte e i lati ornati di intarsi marmorei. Il paliotto è architettonicamente diviso in tre parti da quattro coppie di colonnine poggianti su plinti. La fronte è di marmi intarsiati bianchi e gialli su fondo nero, che formano un disegno floreale a girali entro una cornice centinata. Al centro degli scomparti laterali è applicata una stella a otto punte in bronzo; nello scomparto centrale si apre invece il vano per le reliquie ricoperto da una grata bronzea. Il tabernacolo a tempio poggia su un grado marmoreo e intarsiato, che porta ai lati della sporgenza centrale uno stemma e s'inserisce fra i due superiori. Il dossale ha scolpiti a bassorilievo ai lati due teste d'angeli alati. Il tabernacolo a tempio si articola su tre livelli. Nello zoccolo è situato il tabernacolo vero e proprio circondato da volute, con frontone arcuato. Nella fascia centrale si apre una nicchia profonda, su cui sporge un baldacchino, che contiene il crocifisso. Nel catino figura il simbolo dello Spirito Santo.La fascia è scandita da coppie di colonne con capitello ionico. Continua in OSS %

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Ligure
  • LOCALIZZAZIONE Moneglia (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La macchina consta di due parti: quella inferiore, l'altare, è un dono del professor Gerolamo Botto e proverrebbe da San Francesco di Chiavari (Com. or. del parroco Don Angelo Casassa). Può essere datato al XVIII secolo, ma per ragioni stlistiche la datazione può spostarsi ai primi decenni del XIX secolo. Il dossale e il tabernacolo provengono da qualche monastero o chiesa agostiniana, come prova lo stemma posto nel primo grado e sono datati 1643 (data posta sul retro del tabernacolo).Remondini e le guide successive attribuiscono il tabernacolo allo scultore fiorentino del XVII secolo Pitro Cioriani; Remondini collega l'opera al tabernacolo a tempio della chiesa di Nostra Signora del Carmine a Genova, piuttosto simile, che sarebbe anch'esso opera del Cioriani. L'intera macchina d'altare subì uno spostamento in una posizione più arretrata nel presbiterio il 20 maggio 1874, al termine dei lavori d'ampliamento del coro (Remondini). In quell'occasione venne attuato ad opera dell'ingegnere Lorenzo Ferrari il trasporto in massa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700032444-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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