transito della Madonna/ Vita degli apostoli

dipinto, 1488 - 1488

La lettura del ciclo inizia dalla parete destra, zona superiore, con l'episodio dell'arrivo di S. Giovanni, seguito dagli altri apostoli, a casa di MAria morente. Seguono le scene riguardanti la morte, i funerali e la sepoltrua della Vergine, collocate sulla parete sinistra iniziando dalla parte superiore, la visita al sepolcro da parte degli apostoli e il commiato degli stessi, mentre Maria sullo sfondo della scena è accolta in cielo, queste ultime due scene si trovano sulla parete destra. Nella parete centrale le scene riguardano l'episodio di battesimo di Ruben, l'ascensione di Maria ( andata completamente distrutta) e la scena di giudeo convertito. Tutte le scene sono corredate da didascalie, in carattere gotico, in molti punti illeggibili, come bordo a tutto il ciclo sono state dipinte 17 Sibille presentate singolamente ed inserite in archi. Un finto drappeggio conclude il ciclo; l'iscrizione è posta sulla parete destra, sopra la porta ed è iscritta in caratteri gotici

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Biazaci Matteo (notizie 1465-1490)
    Biazaci Tommaso (notizie 1465-1490)
  • LOCALIZZAZIONE Imperia (IM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questi dipinti erano originariamente collocati nell'antica abside maggiore, oggi controfacciata per i lavori di ristrutturazione fatti nella Chiesa nel sec. XVIII. Come testimonia l'iscrizione, i dipinti sono opera dei fratelli Biazaci, che li eseguirono nel 1488, cinque anni dopo quelli realizzati al Santuario di Montegrazie. Essi riconfermano l'appartenenza ad una produzione artistica arcaica e la loro iconografia è da ricercarsi nei Vangeli Apocrifi, molto diffusi anche nelle opere di D. Cavalca e di Jiacopo da Varagine con la sua "Leggenda aurea". Stilisticamente questi affreschi hanno, rispetto al ciclo di Montegrazie, maggiore rigidità espressiva nelle figure e poca vivacità scenica nell'impostazione dei diversi episodi; da sottolineare il ricorrente uso del cartiglio e la ingenua determinazione ambientale. Motivo interessante costituiscono i mascheroni che colegano alla produzione teatrale piemontese quattrocentesca. Essi costituiscono un elemento di efficace vivacitànell'economia del ciclo e rivestono scenograficamente i supporti angolari da cui partono i costoloni della volta. Per la grossolanità della rappresentazione, evidente nelle figure degli Apostoli e dell Sibille, il ciclo è da attribuire, considerata la distinzione proposta per Montemarzino tra i due fratelli, a Matteo Biazaci. Il fatto che nell'iscrizione compaia solo il nome di Tommaso può far pensare che essendo Tommaso l'autore principale e l'ideatore del ciclo, l'opera fosse stata commissionata a luie che quindi egli solo l'abbia firmata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700020647-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI HOC OPUS FECERUNT FIERI DEPINTUM TEMPORE/ VENERABILIS DOMINI JOHANNI / ANTHONIO BARBERIO RECRTOCHO DULBECHO JOHANNES GARIBO /(...)MASSARIOS MARCHO BONAVIE ET / (...)PROCURATORES MCCCCLXXX DIE SEPTEMBRIS THOMAS DE BUSCHA PINXIT -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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