L’Ile Saint Georges à Venise. veduta della chiesa di San Giorgio a Venezia

dipinto, 1859 - 1859

Le due vedute più piccole dedicate ad alcuni degli spazi più noti della laguna veneziana sono racchiuse da cornici tra loro identiche, di produzione “F. Bonnefoy”. La laguna è il luogo dove le acque diventano specchio per riflettere gli edifici rappresentati e per accogliere gondole e imbarcazioni. In questa tela Van Moer riprende la basilica palladiana di San Giorgio Maggiore. La scena è descritta con minuzia di particolari ed attenzione nella resa delle luci e delle ombre

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Van Moer Jean Baptiste (1819/1884)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella collezione di Miramare si annoverano tre dipinti di Venezia eseguiti nel 1859 dal pittore belga Jean-Baptiste Van Moer per conto dell’arciduchessa Carlotta del Belgio, che li acquistò per arredare la residenza triestina. La consultazione della documentazione contabile conservata all’Archivio di Stato di Trieste conserva una comunicazione scritta da Van Moer, datata ai primi di ottobre, in cui avverte il conte Hadicq, “Grand Maréchal de son Altesse Impériale et Royale Monseigneur l’Archiduc Maximilien à Trieste”, dell’imminente spedizione ferroviaria da Bruxelles dei tre dipinti, indicati come “Coeur du Palais Ducale à Venise, L’Ile Saint Georges à Venise, Vue du Grand Canal à Venise”, indicando un compenso complessivo di 2.400 franchi: 700 per l’Isola di San Giorgio e la Veduta di Canal Grande e il resto per il cortile di Palazzo Ducale, di impegno maggiore. Le tele possono essere il risultato di riprese dal vero, in quanto l’autore si spostò in più occasioni in Italia, raggiungendo anche la Francia, la Spagna, la Dalmazia e anche il vicino Oriente. Artista viaggiatore secondo la tradizione romantica ottocentesca, che perpetuava anche con nuove valenze l’esperienza secolare del viaggio artistico in Italia, si era specializzato nel filone vedutista, sulla sia dell’insegnamento artistico di Francois Bossuet, suo maestro presso l’Accademia di Belle Arti di Bruxelles. Alla data delle commissioni di Carlotta, Van Moer era già piuttosto famoso, grazie ai successi ottenuti alle esposizioni di Parigi e Bruxelles. In particolare l’Esposizione Universale di Parigi del 1855, aveva suscitato l’interessa della regina Vittoria d’Inghilterra, che gli chiese diversi disegni. Grazie alla notorietà conseguita viaggerà dappertutto in Europa. Grazie indirettamente al dipinto con Palazzo Ducale Van Moer diventerà in patria il massimo pittore specialista in vedute di Venezia: del quadro infatti si conosce una traduzione in formato gigante, che l’artista eseguì insieme ad altre vedute lagunari, altrettanto imponenti, per il sovrano Leopoldo II. Nel 1867 infatti il re dei Belgi affido al pittore il ciclo decorativo dello scalone dell’ala orientale del suo palazzo Reale a Bruxelles, in seguito ribattezzato “Escalier di Venise” (Grippi, 2009)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006629
  • NUMERO D'INVENTARIO AA55112
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • ISCRIZIONI in basso, a sinistra - J. B. VAN MOER 1859 - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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