tavolino, opera isolata - manifattura romana (sec. XIX)

tavolino,

Il tavolino è costituito da un sostegno in legno dorato a base triangolare, sul quale poggiano riunite al centro da un bastone mistilineo tre volute doppie fogliate. Il tavolo ha una forma circolare ed è realizzato con la tecnica del micromosaico. Il piano è realizzato in marmo nero, il cosiddetto “nero del Belgio”, caratterizzato da un colore netto e dall’assenza di scistosità che lo rende particolarmente adatto ad essere lavorato per ricavare gli alloggi per le decorazioni musive: sette medaglioni con rappresentate vedute di Roma. Lungo il perimetro, entro sei ovali bordati di smalto rosso, sono raffigurati monumenti dell’antichità: il Colosseo, il Foro, la tomba di Cecilia Metella, il Pantheon, il Tempio di Vesta e l’Arco di Tito. Al centro invece entro un tondo più grande è riprodotta una veduta di San Pietro

  • OGGETTO tavolino
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura
    legno, intaglio
    marmo nero del Belgio/ intarsio
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Romana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tavolino è legato ad uno dei momenti più importanti della vita di Massimiliano, ovvero la firma del documento con il quale egli accetta la corona di imperatore del Messico. Dopo vari mesi di trattative e incontri interlocutori, il 3 ottobre 1863 giunge a Miramare una delegazione messicana, guidata da Josè Maria Gutiérrez de Estrada, per offrire ufficialmente all’arciduca il titolo. Egli non accetta di salire immediatamente al trono e subordina la decisione ad un referendum da indire presso tutto il popolo del Paese. L’incontro si conclude con la firma del documento in cui, in caso di esito favorevole, Massimiliano s’impegna ad accettare la carica. La scena successivamente ritratta da Cesare dall’Acqua nel quadro tutt’ora esposta nella Sala storica del Castello mostra Massimiliano a fianco del tavolino mentre riceve la delegazione compatta di fronte a lui. Lo stesso tavolino è presente negli acquerelli di Prosdocimi, al centro si un salone di rappresentanza, che ritraggono Villa Lazarovich, dove Massimilano abitò in modo non continuativo dal 1852 al 1859, prima di trasferirsi a Miramare. La tradizione vuole che il tavolino si a una dono di nozze da parte di Papa Pio IX, in occasione del matrimonio tra Massimiliano e Carlotta il 27 luglio 1857. Non vi sono testimonianze certe in proposito, tanto che nel primo testo dedicato al Castello, curato da Aurelia Cimino Folliero de Luna nel 1875, esso viene indicato come dono del Pontefice, ma non legato ad una specifica ricorrenza. Il tavolino potrebbe essere l’omaggio del Papa a Massimiliano in visita alla corte pontificia a Pesaro nel giugno dello stesso anno. Ipotesi supportata dalla consuetudine tipica della prima metà del XIX secolo di regalare da parte di pontefici a sovrani o diplomatici oggetti realizzati con la tecnica del micro mosaico. Sul mosaici non è presente alcuna firma che consenta di risalire all’autore dell’opera, in quanto venivano firmate solo le opere in cui l’esecutore era anche l’autore del disegno originale. Nel caso specifico invece ci troviamo di fronte a immagini che venivano ripetute frequentemente riprendendo schemi tipici di vedute dei monumenti più importanti di Roma. Ciò nonostante l’esecutore ero dotato di una discreta abilità tecnica e libertà espressiva come dimostra l’uso di tessere quadrilatere disposte regolarmente a ricorsi orizzontali con colori che sfumano gradualmente dai toni del rosa all’azzurro nelle parti del cielo. Mentre gli elementi architettonici con colonne o cornici sono rese con pezzi preformati a bacchetta o ancora gli spruzzi delle fontane o la pavimentazione sono resi con tessere irregolari al fine di rendere campiture movimentate e non piatte. I caratteri del tondo centrale sono ripetuti con ancora maggior cura nei tondi perimetrali dove le dimensioni si riducono ulteriormente (Krecic F., 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006584
  • NUMERO D'INVENTARIO DF55034
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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