L'abissina. ritratto di donna dagli abiti orientali

dipinto, ca 1857 - ca 1857

il dipinto è collocato nella Sala XXI, la sala da pranzo nel periodo invernale, detta Sala dei Gabbiani ed è inserita entro una cornice dorata a gesso modellato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Portaels Jean Francois (1818/ 1895)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, elencata con il titolo “Abyesinenne” o “Abyesienne” nell’Ausweis der in Miramar auf Rahmen Geschriebenen Schriften von Mestre e Kitz del 1862 e indicata nell’inventario ante 1868 sotto la dicitura “Die Abyssinierin Oelgemälde in Goldrahmen”, rappresenta a mezzo busto una giovane donna dalla pelle ambrata, con i capelli neri trattenuti da un copricapo rosso cupo. Avvolta da un mantello verde scuro di grezza lavorazione, ravvivato da una doppia bordura bianca e rossa, è ritratta a seno nudo, con una camicia bianca che scende sul braccio sinistro, seduta su dei cuscini. Sulla destra si intravede una gerla. L’ambientazione è un cortile interno con blocchi di pietra bianca squadrata, sullo scalino della quale poggiano un vaso e una foglia di palma. Il capo è languidamente reclinato verso destra, con gli occhi rivolti verso un punto lontano ed un’espressione malinconica. Il soggetto indossa diversi gioielli, orecchini, collane, una delle quali le scende sul petto, e braccialetto. L’opera è stata realizzata dall’artista belga Jean François Portaels, come testimonia la firma, con ogni probabilità intorno al 1857, data a cui risale anche il dipinto La Juive du Caire, con il quale è in relazione per analogie iconografiche e stilistiche. Di identico formato, L’abissina è collocato sulla destra del dipinto appena citato, tra cui oggi si frappone uno specchio veneziano settecentesco, nella cosiddetta Sala dei Gabbiani. Le opere mantengono l’analoga posizione occupata nell’Ottocento, ad eccezione della presenza dello specchio. Il dipinto è una scena di genere che si inquadra nel filone orientalista del XIX secolo, di cui Portaels è reputato il precursore in Belgio. L’artista compì numerosi viaggi in Oriente e nell’Africa settentrionale tra il 1844 e il 1847, recandosi in Marocco, Algeria, Libia, Egitto e Palestina. In Marocco vi ritornò nuovamente tra il 1870 e il 1874. Fu uno dei primi pittori belgi a trattare soggetti orientali dal vero e le sue esperienze di viaggio gli permisero di eseguire studi che costituirono, per decenni, una fonte inesauribile di spunti per i suoi quadri. Tuttavia la visione documentata dal vero conferisce alle opere di Portaels un sapore di verosimiglianza, spesso sconosciuto ai lavori di fantasia prodotto dagli orientalisti d’atelier (Grippi, 2005)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006018
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
    2006
  • ISCRIZIONI in basso, a sinistra, sulla nicchia - J. Portaels - stampatello - a pennello - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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