Natività. Natività
dipinto
ca 1730 - ca 1740
Pittoni Giovanni Battista (1687/ 1767)
1687/ 1767
Pittura a olio su tela
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
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ATTRIBUZIONI
Pittoni Giovanni Battista (1687/ 1767)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Roverella
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Roverella
- INDIRIZZO via Laurenti 8/10, Rovigo (RO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Già Bartoli (1793) segnalava in Palazzo Silvestri questo “naturalissimo pensiero” del Pittoni quale “replica di quello che si trova in casa Muttoni” (di cui non si hanno notizie). Coggiola Pittoni (1912) e Goering (1934) lo identificano quale modello preparatorio per il dipinto con medesimo soggetto della National Gallery di Londra (già a Grimsthorpe Castle). Ma, come segnalato da Zava Boccazzi (1979), la pulitura del dipinto londinese nel 1959 ha portato alla luce un Padre Eterno sul globo e la colomba dello Spirito Santo che, mancando nella pala rodigina, portano ad escludere che quest’ultima possa esserne il modello preparatorio quanto piuttosto una replica di dimensioni ridotte con varianti, databile al quarto decennio del XVIII secolo (concordi Fantelli 2011 e Vedova 2023). Superata ben presto la datazione al 1710 proposta da Coggiola Pittoni (1933), Arslan (1936) considera l’opera tra gli “episodi ricceschi” databili tra il 1730 e il 1735, Fenyo (1954) la data al 1730 ca., Goering (1934) al 1735, Pallucchini (1945) e Ruggeri (1972) propendono per un ante 1735 e Zava Boccazzi (1979) intorno al suddetto anno per i rapporti con la Natività di Monaco di Baviera. Anche Semenzato (1966) ritiene il modelletto, un “capolavoro ricco di annotazioni palpitanti di tenerezza” in cui l’“atmosfera intimissima della scena [é] pervasa di compiacimenti affettuosi”, riconducibile alla maturità dell’artista. Secondo Ruggeri (1972) l’opera rodigina “assume un valore nodale”, inaugurando il cosiddetto “allegretto pittoniano” ed evidenza l’influenza di Piazzetta e Bencovich nel volto della Vergine. Coggiola Pittoni (1912) pone inoltre a confronto la figura della Madonna della “gustosa” tela rodigina con la figlia di Priamo del Sacrificio di Polissena, avvicinando l’opera a quella dei conti Folco di Vicenza. La stessa (1946) ha individuato un bozzetto raffigurante la Madonna col Putto nel Presepio al Museo Correr (n. inv. 1360), già attribuito al Ricci, che può però essere ricondotto alla tela rodigina e a quella del conte di Ancaster a Grimsthorpe Castel (Uk). Il modelletto rodigino, che presenta una scena replicata in diversi formati dal Pittoni, è considerata da Valcanover (1963) “tra le migliori redazioni del tema”
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730861
- NUMERO D'INVENTARIO 55
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0