Maddalena in estasi. Maddalena in estasi
dipinto
ca 1725 - ca 1747
Lama Giulia (attribuito)
1681/ 1747
Pittura a olio su tela
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
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ATTRIBUZIONI
Lama Giulia (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Giovanni Battista Piazzetta
Angeli Giuseppe
Marinetti, Antonio
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Roverella
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Roverella
- INDIRIZZO via Laurenti 8/10, Rovigo (RO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è documentato da Bartoli nella collezione Silvestri come “Santa Maria Maddalena, che di profilo sta riguardando il cielo” di mano del Piazzetta. Entrato nella Pinacoteca dei Concordi nel 1876 con la stessa attribuzione, viene assegnata da Pallucchini (1934), Ragghianti (1939-40), Valcanover (1963), Semenzato (1966) e Zeri (comunicazione orale) a Giulia Lama, mentre Ruggeri (1972) propone piuttosto il nome dell’Angeli o del Marinetti. L’avvicinamento a Giulia Lama è pertinente in quanto le teste di carattere della pittrice, rispetto a quelle del Piazzetta, sono caratterizzate dal violento chiaroscuro, dall’insistito studio anatomico dei corpi che certe volte arriva alla deformazione rendendo i corpi grezzi, da colori meno accattivanti e armonizzati. Ruggeri (1983) afferma infatti che nella pittura della Lama è evidente la “selezione astrattiva della anatomie, l’apatia espressiva e in genere lo stilismo antirealistico della figurazione” e Pallucchini (1933) che “ella esagera la maniera chiaroscurale piazzettesca, esaltando i valori formali luminosi a discapito di quelli pittorici”. Tuttavia qui, rispetto alle opere uscite dalla bottega del maestro, manca una modellazione formale insistita, il violento chiaroscuro giocato sui toni rossastri che diviene mezzo per caricare l’espressività della figura. Si notano infatti sui le fosse oculari poco incavate, le sopracciglia e le pinne nasali appena accennate, una fossetta sul mento particolarmente accentuata per dare volume, la bocca è volgare, manca della sensualità della pittrice. Il soggetto ebbe un successo tale da divenire oggetto di una produzione seriale della bottega piazzettesca: ne sono attestati una replica autografa della tela già in collezione Tommasi (collocazione attuale ignota) a Washington (National Gallery of Art, proveniente dalla dispersa collezione Malpiero di Asolo e già a Padova), un esemplare in collezione privata a Stoccolma e un altro, realizzato da Giuseppe Angeli, al Museo Francescano di Roma
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730854
- NUMERO D'INVENTARIO 347
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0