Testa di donna. testa di donna
dipinto murale
1500 - 1549
Morone Francesco (cerchia)
1471/ 1529
Frammento di affresco con testa femminile
- OGGETTO dipinto murale
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a affresco
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ATTRIBUZIONI
Morone Francesco (cerchia)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’affresco faceva parte di un gruppo di venti frammenti simili, per lo più teste di santi e di martiri, brutalmente staccati dalle pareti della chiesa sconsacrata di Santa Felicita e venduti al Museo nel 1879 dalla signora Teresa Ferruzzi (si veda ad esempio il frammento inv. 5585-1B0519). Nella chiesa, tuttora esistente, restano ampie tracce della decorazione trecentesca, riferibile al cosiddetto Secondo maestro di San Zeno, un pittore operosissimo a Verona nel quarto e quinto decennio del secolo. Questa "Testa di donna", già interpretata come un’immagine di santa Felicita (Trecca 1912), è tuttavia estranea alla serie. Il restauro condotto nel 2001 ha fugato il sospetto di una ridipintura seicentesca, rivelando un interessante brano pittorico di primo Cinquecento, avvicinabile, come ha segnalato Andrea De Marchi, alla produzione di Francesco Morone. Il confronto è valido in particolare con la "Madonna con il bambino" del Museo Canonicale – anche in questo caso il frammento di un affresco di più ampie dimensioni – che reca la data 1528 (Guzzo 1994, p. 103, fig. 3), con la quale condivide la rigida frontalità della posa e l’assoluta atonia espressiva. Secondo Gianni Peretti (2010, pp. 284-285), queste considerazioni metterebbero in dubbio sia la validità della notizia sulla provenienza del brano pittorico, in quanto la chiesa di Santa Felicita non conserva altri lacerti di affreschi cinquecenteschi, sia la stessa interpretazione della figura femminile che forse è quanto resta di una cariatide, come d'altronde suggerirebbe la struttura a tronco di cono rovesciato che le poggia sul capo. Tuttavia, considerando lo stato frammentario e la consunzione della materia pittorica non risulta possibile, allo stato attuale, sciogliere il dilemma attributivo né tantomeno individuare un'alternativa per la provenienza del lacerto. (da Gianni Peretti 2010, pp. 284-285)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717833
- NUMERO D'INVENTARIO 582
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0