Madonna con il bambino in un paesaggio. Sacra Famiglia

dipinto 1600 - 1610

Al centro del dipinto, la Madonna, con un libro poggiato sulle ginocchia, regge Gesù bambino, il quale è raffigurato nell'atto di cogliere un fiore. La Vergine e il bambino sono immersi in un giardino fiorito e popolato da animali. In secondo piano a destra, san Giuseppe avanza appoggiandosi ad un bastone. In lontananza si riconoscono i pastori e i re Magi rivolti verso la stella e l'angelo annunciante. Sullo sfondo un paesaggio collinare con caseggiati

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA rame/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Durer Albrecht (maniera)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel catalogo della collezione del conte Alessandro Pompei steso da Francesco Donisi e Giovanni Caliari per ordine del Tribunale nel 1835, a due anni di distanza dal legato al Comune di Verona, il dipinto, con la sua bella cornice originale, fu presentato e lodato come autografo di Albrecht Dürer: «Quadro bellissimo dipinto su rame rappresentante M.V. col Bambino e S. Giuseppe in qualche distanza, ed altre macchiette di Pastori in ameno paesaggio, con varii animali, fiori ed insetti [...] contornato da una cornice intarsiata di varie pietre, cioè Lapislazzoli ed Agate», ma l’attribuzione fu ridimensionata a favore della copia già al momento dell’ingresso al Museo ([Balladoro, Bernasconi] 1865). Effettivamente, pur trattandosi di una ripresa, la qualità è notevole per la brillantezza del colore, simile allo smalto, che l’insieme restituisce grazie alle grandi dimensioni della lastra di rame, piuttosto insolite nell’uso di questo tipo di supporto pittorico, e alla preziosa cornice lignea lavorata a intarsio di pietre dure. Il risultato ricorda i vivaci contrasti cromatici delle miniature su pergamena e le superfici lustre di un lavoro di oreficeria. Anche iconograficamente la composizione sembra svilupparsi nello spazio bidimensionale del foglio miniato, riccamente ornata da una moltitudine di dettagli che simboleggiano il regno fecondo della natura, fiori, piante e animali, e con l’ampio paesaggio che circonda la Madonna non esteso in profondità ma scandito per piani sovrapposti in altezza. Altri elementi arricchiscono la rappresentazione con la combinazione di figure e momenti diversi della storia evangelica: sullo sfondo a destra si distingue un san Giuseppe sorretto dal bastone della vecchiaia e più in alto ancora la scena dell’annuncio ai pastori sorpresi durante il pascolo. Il prototipo da cui deriva strettamente il soggetto è un grande disegno acquerellato realizzato da Dürer intorno al 1503, conservato all’Albertina di Vienna (inv. L 460; White 1971, pp. 84-85 n. 25), ma per la ripresa è probabile che l’anonimo copista si sia valso dell’incisione che Aegidius II Sadeler ricavò dal disegno intorno al 1604 mentre soggiornava alla corte di Rodolfo II a Praga (Bartsch 1978-, 72, 1, pp. 121-122 n. 075S2). L’unica licenza rispetto al modello si riscontra nella posizione della mano destra della Madonna, che invece di tenere il libro sorregge il cuscino su cui è seduto il figlio. L’esecuzione cade cronologicamente vicino alla traduzione incisoria del fiammingo, all’inizio del Seicento, nel pieno del rilancio dell’arte del maestro tedesco promosso dalle grandi corti del nord Europa, prima tra tutte proprio quella rudolfina (cfr. anche n. inv. 6527-1B2378, "Festa del Rosario", copia da Durer), che chiamò artisti di ogni specializzazione e fama, miniatori, incisori e pittori a riprodurre le numerose opere raccolte dall’imperatore. Tra i grandi artisti del tempo si cimentò nella ripresa della stessa composizione Jan Brueghel il Vecchio, in un dipinto ora alla Galleria Doria Pamphilj di Roma (inv. 285, tavola, cm 34 x 26; Cappelletti 1996, pp. 74-76), raffinata rielaborazione in chiave manierista dello stile del predecessore. Numerose copie circolano inoltre sul mercato antiquario (per es. Sotheby’s, Londra, 1 aprile 1992, lot. 197, rame, cm 34 x 25; Christie’s, Londra, 30 ottobre 1998, lot. 19, tavola, cm 57 x 40). (da Francesca Rossi 2010, pp. 370-372)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717811
  • NUMERO D'INVENTARIO 6557
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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