allegoria della morte del soldato

monumento ai caduti a stele,

Il monumento ai caduti di San Nicolò sorge in un’area quadrata delimitata da otto cippi in tufo collegati con catene in ferro a maglie rettangolari. Il basamento, in pietre e tufo lavorati grezzamente e a bugnato, è circondato da una stretta aiuola con fiori. La parte superiore è costituita da un’ossatura in muratura rivestita in marmo, su cui si realizza l’opera, composta di un dado, un cippo e una stele scolpita ad alto rilievo. Sul dado e sul cippo, coronato da una cornice ad ovuli, sono fissate con borchie in bronzo due lastre in marmo, verosimilmente posteriori, che riportano i nomi dei caduti e dispersi di entrambe le guerre mondiali. La stele sommitale in marmo bianco di Carrara lucidato, raffigura “La madre che sorregge il figlio ferito” con ai piedi un fucile e un elmo. Sulla base è incisa una frase dedicatoria

  • OGGETTO monumento ai caduti a stele
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
    FERRO
    Marmo
    marmo bianco di Carrara
    PIETRA
  • ATTRIBUZIONI Bergamasco Mansueto (bottega): scultore, progettista
  • LOCALIZZAZIONE monumento ai caduti
  • INDIRIZZO via Capoluogo, San Nicolò di Comelico (BL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo che nel corso dell’estate 1919 il fascio ex combattenti del Comune di San Nicolò aveva destinato un contributo di 200 lire alla erezione di una lapide per i caduti, il 30 dicembre 1919 il Consiglio comunale di San Nicolò, sindaco facente funzione Giovanni Battista Costan Biedo, delibera di erigere “una lapide alla memoria dei giovani del Comune caduti per la patria” a spese del bilancio comunale. Il 22 agosto 1920 durante l’assemblea del fascio ex combattenti si costituiscono due Comitati per l’erezione di lapidi in ricordo dei caduti nelle frazioni di Costa e San Nicolò, per un valore rispettivamente di 15.000 e 6.000 lire. Il 19 novembre 1920 il Consiglio comunale, sindaco Achille Sacco, che riveste anche il ruolo di presidente del Comitato di San Nicolò, delibera l’erezione di due monumenti ai caduti, a spese dei bilanci frazionali, dando incarico ai Comitati di occuparsi della loro realizzazione. Il 9 dicembre 1920 lo scultore Marcello Bergamasco, figlio di Mansueto, di Longarone, presenta due proposte alternative per il monumento di San Nicolò, una delle quali una stele con bassorilievo raffigurante “la madre che sorregge il ferito” viene approvata. Fa seguito, il 5 gennaio 1921, l’incarico al Bergamasco per la realizzazione della parte marmorea del monumento, mentre il masso informe di tufo, la fascia a bugnato e l’anima interna in muratura destinata a reggere le lastre verranno realizzata da maestranze locali impiegate direttamente dal Comune. I lavori si svolgono nel corso dell’estate 1921. Dopo qualche dissidio sulla collocazione del monumento, che porta Achille Sacco a presentare le dimissioni da presidente del Comitato, il monumento viene inaugurato il 4 settembre 1921. Il sindaco Achille Sacco muore l’anno successivo, per una malattia contratta al fronte. In suo ricordo viene incisa una scritta commemorativa sul fianco destro del monumento. Nel secondo dopoguerra verranno murate due nuove lapidi con i nomi dei caduti di ciascuna guerra con lettere a rilievo in bronzo, sovrapposte alle incisioni originarie
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500714236
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Comelico Dolomiti - Centro studi transfrontaliero
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • ISCRIZIONI base della scultura - A GLORIA ETERNA DEGLI EROI/ A PERENNE CONFORTO DELLE MADRI - a caratteri applicati in bronzo - italiano
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA fascicolo (1)
    fascicolo (2)
    fascicolo (3)
    fascicolo (4)
    fascicolo (5)
    fascicolo (6)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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