Entro una ricca cornice a più fasce - in finto stucco la più esterna, color oro la successiva, cui segue una verde, che ulteriormente racchiude altre cornici in finto stucco - è raffigurata l'allegoria del progresso. In alto a destra il Progresso nelle forme di un giovane aurolato e con un panneggio color acquamarina, che si libra nel cielo brandendo di fronte a sé con la mano destra una fiaccola accesa. Ai suoi piedi la Fama, che soffiando in una lunga tromba annuncia le meraviglie del futuro. Le due figure, affiancate da un amorino, posano su gonfi cirri, che sovrastano un edificio dalle forme classiche, sui cui gradoni sono sedute due varie figure, per lo più femminili e con la parte superiore del busto scoperta: quella in primo piano sulla destra poggia il braccio sinistro su un mappamondo, mentre la sua vicina, di tergo, tiene in mano un pesante volume. Sul lato opposto, sopra un putto alato che regge in equilibrio precario un pesante volumone e sembra quasi uscire dalla cornice, due figure femminili sedute su un cirro: quella di sinistra solleva in alto con la mano destra una bacchetta con appeso un filo (forse uno strumento di misurazione), quella di destra, con indosso una tunica bianca che lascia scoperto il seno destro e una gonna color ocra, tiene nella mano destra una sfera; alle sue spalle, un'altra figura femminile alata a busto scoperto, intenta a suonare una tromba. Da dietro le tre donne spunta il profilo di un'ulteriore figura, forse maschile; tra questo gruppetto e le donne sulla destra, sono appena delineate altre figure femminili a gruppi, alcune con dei libri in mano, distribuite a semicerchio