Carceri sotterracquee della aristocrazia triunvirale, dette Pozzi, fatte demolire dalla Municipalità provisoria di Venezia li 25 maggio 1797. Interno di una cella con prigioniero che riceve il pane
stampa di traduzione,
1797 - 1797
De Pian Giovanni Maria (1759 Ca./ 1800)
1759 ca./ 1800
Galimberti Francesco (1755/ 1803 Ca)
1755/ 1803 ca
Venezia: carceri: interno. Figure: prigioniero. Oggetti: letto; secchio
- OGGETTO stampa di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquatinta
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
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ATTRIBUZIONI
De Pian Giovanni Maria (1759 Ca./ 1800): incisore
Galimberti Francesco (1755/ 1803 Ca): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
- LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
- INDIRIZZO Piazza Duomo, 16, Belluno (BL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa appartiene a una serie di otto rami incisi nel 1797 da Giovanni De Pian su disegno di Francesco Galimberti illustranti le carceri veneziane, i cosiddetti "Piombi e Pozzi di Venezia", e le condizioni di vita dei prigionieri lì rinchiusi, assieme ad altri soggetti correlati. Queste incisioni sono strettamente correlate alla caduta del regime oligarchico veneziano avvenuta nel maggio dello stesso anno e all'instaurarsi della municipalità provvisoria, assumendo un valore di denuncia rispetto alle ingiustizie perpetrate nel passato dal governo aristocratico. La scelta della coppia Galimberti-De Pian per illustrare tali soggetti ha indotto a pensare che pittore e incisore avessero aderito alla nuova esperienza democratica. Che De Pian accentuasse la drammaticità dei temi raffigurati tramite un ampio uso del chiaroscuro reso ad acquatinta, efficace ai fini di una tale resa, e che Galimberti esagerasse nel raffigurare le condizioni di vita dei prigionieri inserendoli in spazi più angusti di quelli reali (nonostante egli avesse disegnato i componimenti «sopra luogo», com'è puntualizzato nella prima incisione della serie, accanto alla sua firma), supportando la propria versione tramite l'inserimento di una scala in piedi veneziani posta al di sotto di ogni rame, pare assodato, confermando la teoria che identificherebbe in tali prove la loro adesione, perlomeno formale, alla rivoluzione in atto. Ogni stampa della serie presenta una didascalia che informa sul soggetto raffigurato, oltre che il numero progressivo dell'esemplare all'interno della serie medesima e alla già citata scala in piedi veneziani. La prima stampa, raffigurante un prigioniero all'interno della cella che riceve da uno spioncino il pane, presenta altresì l'indicazione del libraio dove tali incisioni potevano essere al tempo acquistate. Si tratta di Giovanni Valerio Pasquali, che esercitava a Venezia in Rio Terà San Marcuola. In un primo momento, tuttavia, sembra che tali prove fossero state pensate per la pubblicazione nell'"Equatore", la gazzetta fondata da Vittorio Barzoni il 16 maggio 1797, giorno dell'ingresso delle truppe francesi a Venezia. Lo stesso Barzoni, a distanza di un ventennio circa, trasse dal giornale alcune "Descrizioni" (1815), tra le quali quella relativa alle carceri che costituì con ogni probabilità la fonte alla quale Galimberti s'ispirò per dar vita alle sue rappresentazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500689998
- NUMERO D'INVENTARIO 10197
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
- ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI in basso a destra - Gio. De Pian incise - capitale, numeri arabi - a stampa - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0