Scena pastorale

stampa di traduzione,

Personaggi: pastori. Animali: pecore; bovini; colombi. Architettura: interno di stalla

  • OGGETTO stampa di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
    carta/ bulino
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • ATTRIBUZIONI De Col Pellegrino (1737/ 1812): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
  • LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
  • INDIRIZZO Piazza Duomo, 16, Belluno (BL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa, incisa da De Col presso la bottega veneziana di Nicolò Cavalli (1730-1822), suo principale committente nella città lagunare, fa parte di un consistente numero di acqueforti a tema pastorale che Pellegrino, parallelamente al collega Francesco Del Pedro, trasse dai componimenti di pittori quali Giorgio Giacoboni (1716-1762), Giambattista Mengardi (1738-1796), Francesco Zuccarelli (1702-1788) e, soprattutto, Francesco Londonio (1723-1783). L’interesse di Cavalli per simili raffigurazioni è ben quantificato dalle voci registrate nel catalogo della calcografia di Giuseppe Vallardi, l’imprenditore che, alla morte di Nicolò, entrò in possesso di larga parte dei suoi rami, decretandone una nuova diffusione; tra i pezzi posti in vendita nel 1833 sono infatti «Cinquanta rami da 4, 6 ed 8, tutti di eguale grandezza, rappresentanti soggetti Pastorali – Campestri – Villereschi – Rustici, ecc., intagliati da F. del Pedro e da Pietro del Colle [sic]» così come, degli stessi due incisori, «Cinquanta rami […] rappresentanti Paesaggi con pastori e gregge, dipinti da F. Londonio milanese e da F. Maggiotti veneziano» (Catalogo Vallardi 1833, pp. 17, 19). Cinque sono le acqueforti di De Col da Giacoboni oggi custodite presso il Museo Civico di Belluno provenienti dalla raccolta di Luigi Alpago-Novello. Alcune di queste sono state stampate a Milano presso la calcografia Vallardi, ed è pertanto plausibile facessero parte dei cinquanta rami che componevano la succitata serie. Dal punto di vista compositivo esse non si discostano dai componimenti tratti da Londonio, dove il riquadro centrale è accompagnato da citazioni di autori classici (Orazio, Ovidio, Varrone, Virgilio) e moderni (Sannazaro) evocanti la vita rurale. La continuità rispetto alle prove del pittore milanese risulta rafforzata dal fatto che Giacoboni compose probabilmente alcuni dei suoi quadri inglobando elementi dalle stampe di Londonio, come è possibile appurare comparando queste ultime con le traduzioni che dal primo fecero De Col e Del Pedro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500689905
  • NUMERO D'INVENTARIO 10296
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
  • ISCRIZIONI in basso a destra - Pellegrin de Colle sculp. ap. Nic. Cavalli Venezia - Orazio (Epodi, II, 1-3) - corsivo - a stampa - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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