figura di soldato che porta la bandiera

monumento ai caduti a cippo, ca 1923 - ca 1923

Basamento a base quadrata, su di una cornice a ovuli si innesta il cippo, coperto da lastre marmoree e da lapidi commemorative. Alla sommità è collocata una grossa pietra su cui si erge la scultura in bronzo del soldato eroico che tiene tra le mani la bandiera. La bocca è aperta in un grido vittorioso. Alcuni inserti decorativi in bronzo sono posti simmetricamente ai lati delle lapidi, sul basamento. Confrontando lo stato attuale con l'immagine storica si nota che le due lapidi con caratteri applicati sono state aggiunte in un secondo momento, secondo pratica usuale, riportando i nomi dei partigiani e dei civili caduti nel secondo conflitto

  • OGGETTO monumento ai caduti a cippo
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    PIETRA
    bronzo/ fusione
  • MISURE Profondità: 4m
    Larghezza: 4 m
  • ATTRIBUZIONI Zago Egisto (1884-1960): scultore
    Prati Edmondo (attribuito)
    Prati Eugenio (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Strada Regionale 10
  • INDIRIZZO Strada Regionale 10, Ospedaletto Euganeo (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La collezione fotografica di monumenti ai caduti conservata presso il Museo del Risorgimento di Bologna, contiene una cartolina storica di quest'opera datata 8 aprile 1923. Potrebbe trattarsi della data di inaugurazione anche se non abbiamo notizie certe in merito. Dalla medesima fonte risulta erroneamente che autori del monumento siano Egisto Zago e Romualdo Prati. Il primo è scultore e artefice di un gran numero di monumenti in Veneto, mentre il secondo è pittore e non sembra aver partecipato ad elaborati di questo tipo. Non è comunque semplice individuare il Prati riportato nell'iscrizione "PRATI E ZAGO" sulla cartolina sopracitata. La famiglia Prati, proveniente da Caldonazzo (TN), annovera infatti tra i suoi membri un numero considerevole di artisti: i due scultori più famosi sono Eugenio (1890-1979)- da non confondersi con il più famoso omonimo appartenente sempre alla stessa famiglia (1842-1907) - ed Edmondo (1889-1970). Il primo viene spesso citato in coppia con lo Zago (ad esempio per il monumento di Isola della Scala in provincia di Verona, inaugurato sempre nel 1923, che presenta un basamento molto simile al nostro o quello di Montecchio Maggiore) e si trasferisce in Brasile nel 1926 per cui risulta attivo come scultore in italia proprio tra il 1920 e il 1925. Il secondo nasce in Uruguay ma rientra in Italia tra il 1920 e il 1930 dove frequenta l’Accademia a Brera, sarà autore di innumerevoli monumenti in America del sud. Per analogie stilistiche e corrispondenza cronologica si privilegia la prima ipotesi attributiva, individuando in Eugenio Prati il collaboratore di Egisto Zago nella creazione di quest'opera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500677589
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI sul basamento, prospetto frontale - AI FIGLI EREDI/ DELLE ANTICHE/ VIRTÙ/ CHE EROICAMENTE/ MOSTRARONO/ COME/ PER LA LIBERTÀ/ DELLA PATRIA/ SI COMBATTE/ SI VINCE/ SI MUORE - capitale - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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