tabernacolo, opera isolata - ambito veneto (XVI-XIX)

tabernacolo, ca 1550 - ante 1900

tabernacolo ligneo con tetto a due spioventi custodente rilievo raffigurante Madonna velata accovacciata con Bambino tra le braccia. Cancelletto a due ante in legno protegge il rilievo. Davanti all'immagine sacra è stato apposto un cestino con fiori di plastica. Il capitello è illuminato

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    pietra d'istria
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il tabernacolo ligneo ottocentesco custodisce al suo interno, sulla parete di fondo, un rilievo in pietra del Cinquecento raffigurante una Madonna con il Bambino tra le braccia. “Il valore simbolico delle rappresentazioni della Vergine ha subito molti cambiamenti legati all'evolversi della considerazione in cui era tenuta. Fino all'età romanica, ella è sentita più come la Theotokós, la Madre di Dio, che come Maria, Madre di Gesù. Dal punto di vista simbolico, è il trono della sapienza divina che si incarna nel Dio Bambino. Questa concezione spiega l’immagine della Vergine in maestà, cioè in posizione frontale, col Bambino sulle ginocchia” (“Dizionario di iconografia romanica” pp. 363-366). Tipico della città lagunare era ed è tutt'oggi il porre edicole votive su alcune facciate di edifici; di fatti pare che l'uso del tabernacolo veneziano sia nato verso la prima metà del XII secolo per funzioni di quiete pubblica notturna per placare i continui atti di criminalità affliggenti la città. Di fatti nel 1128, sotto il dogato di Domenico Michiel, si dispose di porre dei "cesendeli", cioè lanterne alimentate a olio, per illuminare le zone più buie e pericolose: “avendosi nei primi tempi, per rendere più sicura la città dagli assassinamenti che succedevano, posto ad ardere per le strade mal sicure alcuni fanali, detti allora 'cesendeli', perché mandavano un chiarore fioco, non dissimile da quello delle lucciole, 'cicendelae' nominate, la pietà dei parroci poneva innanzi ad essi delle immagini di Santi, affinché al loro cospetto si trattenessero i ribaldi dal commettere azioni malvagie. Ecco l'origine di quegli altarini, o 'capitelli', sì frequenti tuttora in Venezia” (Tassini, 1970). Il denaro per il pagamento del combustibile per le lampade e per il controllo e la tutela dei "cesendeli" erano a carico dei parroci delle diverse contrade. Successivamente, con l'aumentare dei tabernacoli nella città, per ogni sestiere venne scelto un patrizio sia per la sorveglianza notturna sia per la tassazione ai cittadini per il pagamento dell'olio per l'illuminazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641292
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ISCRIZIONI timpano - AVE/ MARIA - maiuscolo - a caratteri applicati - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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