tabernacolo, opera isolata - ambito veneto (XX sec)

tabernacolo, post 1900 - ante 1999

rilievo rappresentante Madonna, con il capo velato, accovacciata con il Bambino sulle ginocchia seduto su di un cuscino. Le mani della Vergine cingono la testa del Bambino che a sua volta circonda con le sue l'avambraccio sinistro della Madonna. Il tutto racchiuso in comparto rettangolare definito da cornice sagomata

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il rilievo, uno dei numerosi "capitelli" facenti parte dell'arredo urbano cittadino, si trova murato sulla facciata di una casa privata. Non sono emerse notizie specifiche al riguardo anche se è da rilevare come il soggetto della Madonna sia molto presente nei tabernacoli veneziani; secondo Niero complessivamente in 406 casi, dei quali ben 217 nella tipica iconografia della "Madonna col Bambino". E' probabile che il tabernacolo veneziano, divenuto elemento tipico di arredo urbano nella città lagunare, sia nato verso la prima metà del XII secolo per funzioni di quiete pubblica notturna per placare i continui atti di criminalità affliggenti la città. Di fatti nel 1128, sotto il dogato di Domenico Michiel, si dispose di porre dei "cesendeli", cioè lanterne alimentate a olio, per illuminare le zone più buie e pericolose: "Avendosi nei primi tempi, per rendere più sicura la città dagli assassinamenti che succedevano, posto ad ardere per le strade mal sicure alcuni fanali, detti allora "cesendeli", perché mandavano un chiarore fioco, non dissimile da quello delle lucciole, "cicendelae" nominate, la pietà dei parroci poneva innanzi ad essi delle immagini di Santi, affinché al loro cospetto si trattenessero i ribaldi dal commettere azioni malvagie. Ecco l'origine di quegli altarini, o "capitelli", sì frequenti tuttora in Venezia" (Tassini, 1970). I soldi per il pagamento del combustibile per le lampade e per il controllo e la tutela dei "cesendeli" erano a carico dei parroci delle diverse contrade. Successivamente, con l'aumentare dei tabernacoli nella città, per ogni sestiere venne scelto un patrizio sia per la sorveglianza notturna che per la tassazione ai cittadini per il pagamento dell'olio per l'illuminazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641291
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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