tabernacolo, opera isolata - ambito veneziano (sec. XX)

tabernacolo, (?) 1905 - (?) 1987

tabernacolo del tipo "a nicchia" con tetto a doppio spiovente e cancello metallico a due ante custodente all'interno statua di Madonna Immacolata. Non pare essere illuminato

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA METALLO
    PIETRA
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il capitello, del tipo a nicchia, è uno dei numerosi tabernacoli esitenti nel sestiere popolare di Castello. Lo storico d’arte Rizzi non data con precisione il tabernacolo in esame ma comunque lo inserisce all’interno delle opere classificate come moderne (“copie e imitazioni del XIX-XX sec.”) La Piamonte lo descrive come: “Capitello con Madonna, imitazione moderna”, mentre nel censimento del Comune, intitolato “Elenco degli Edilfici Monumentali e dei Frammenti Storici ed Artistici della Città di Venezia”, del 1905, non ve ne è traccia alcuna. Per ciò che concerne la nascita e la diffusione del tabernacolo a Venezia pare sia stato creato verso la prima metà del XII secolo per funzioni di quiete pubblica notturna per placare i continui atti di criminalità affliggenti la città. Di fatti nel 1128, sotto il dogato di Domenico Michiel, si dispose di porre dei "cesendeli", cioè lanterne alimentate a olio, per illuminare le zone più buie e pericolose: “avendosi nei primi tempi, per rendere più sicura la città dagli assassinamenti che succedevano, posto ad ardere per le strade mal sicure alcuni fanali, detti allora 'cesendeli', perché mandavano un chiarore fioco, non dissimile da quello delle lucciole, 'cicendelae' nominate, la pietà dei parroci poneva innanzi ad essi delle immagini di Santi, affinché al loro cospetto si trattenessero i ribaldi dal commettere azioni malvagie. Ecco l'origine di quegli altarini, o 'capitelli', sì frequenti tuttora in Venezia” (Tassini, 1970). Le spese per il pagamento del combustibile per le lampade e per il controllo e la tutela dei "cesendeli" erano a carico dei parroci delle diverse contrade. Successivamente, con l'aumentare dei tabernacoli nella città, per ogni sestiere venne scelto un patrizio sia per la sorveglianza notturna che per la tassazione ai cittadini per il pagamento dell'olio per l'illuminazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA dato non disponibile
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641243
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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