rilievo, opera isolata - produzione veneta (secc. XIII-XIV)

rilievo post 1200 - ante 1399

croce greca a rilievo con piccolo volto all’incrocio dei bracci

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA MARMO GRECO
  • MISURE Altezza: 20 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneta
  • LOCALIZZAZIONE caserma
  • INDIRIZZO sestiere Castello n. 97 (?), campo San Daniele, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE la croce greca, circondata da tre rilievi zoomorfici (patere) di epoca medioevale, è datata dalla critica d’arte al XIII-XIV secolo. All’incrocio dei due bracci c’è, scolpito a rilievo, un volto umano (con un copricapo o corona ?). A riguardo dell’emblema della croce questo è “Il più universale tra i simboli elementari, non solo in ambito cristiano. Rappresenta anzitutto l’orientamento nello spazio, il punto d’intersezione tra le linee su/ giù e destra/ sinistra, l’unificazione di molti sistemi dualistici sotto forma di una totalità, che corrisponde alla forma umana con le braccia aperte. Rispetto agli angoli rappresenta il quattro, mentre rispetto al punto d’intersezione delle sue braccia, il cinque. […] Il simbolo cristiano della croce rimanda allo strumento usato per l’uccisione di Cristo, uno strumento orrendo – che divenne poi grazie alla risurrezione il simbolo della vita eterna. Nelle prime epoche cristiane, a causa dell’ignominia connessa con questo tipo particolare di esecuzione capitale […], il simbolo fu accettato con esitazione, e solo in epoca romanica venne riconosciuto come simbolo del trionfo sulla morte” (Biedermann, 2003, pp. 142-145). Il rilievo in esame è murato in una delle facciate esterne dell’attuale caserma di San Daniele che prende il nome dall’omonima distrutta chiesa e convento un tempo edificati in questo luogo. A riguardo di tale complesso monastico lo storico Tassini (1969, p. 9) in “Edifici di Venezia distrutti o vòlti ad altro uso” così scrive: “Una piccola chiesa, che qui nell’820 fondò la famiglia Bragadin, venne donata nel 1138 a Manfredo, abate di Fruttaria della congregazione Cistercense di S. Bebedetto, che l’ampliò, e vi fece costruire appresso un convento per alcuni frati del suo ordine, sostituiti nel 1437 da monache Agostiniane. La chiesa di S. Daniele, che contava opere pregiate dei Vivarini, del Varottari, di Jacopo e Domenico Tintoretto, del Giordano, e di Pietro da Cortona, nel principio del presente secolo, unitamente al convento, divenne caserma, ma nel 1839 fu del tutto demolita. Il convento è tuttora caserma dei Reali Equipaggi”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641095
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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