coppia di uccelli, rosette

formella, post 1800 - ante 1904

rilievo raffigurante coppia di uccelli, forse colombe, a controdorso con i becchi congiunti definite da cornice tonda a dentelli doppi in comparto rettangolare definito da cornice a listello piatto. Agli angoli quattro rosette a sei petali

  • OGGETTO formella
  • MATERIA E TECNICA pietra/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE murata su una facciata laterale, la formella in esame rappresenta a Venezia uno degli esempi di riproduzione scultorea veneto-bizantina, integrata nel contesto architettonico di casa Torres, “forse il più celebre tra gli episodi di architettura neomedievale” (Zucconi, G. 2007). Rilievi con raffigurazioni animalistiche di questo tipo, si riscontrano tra il XII e il XIII secolo sulle facciate dell’edilizia civile veneziana. Insieme, sulle mura di casa, assumevano un valore apotropaico, ossia di oggetti capaci di prevenire l'ingresso del maligno e del male. Nel 1937, in un saggio, Marzemin osservava che il significato delle figurazioni animalistiche, poi divenute tipiche, assunse uno specifico significato civile e religioso nella concezione della vita di tutto il popolo veneziano. Negli animali in coppia che si danno il mistico bacio, con i colli intrecciati, uniti con il becco o con le code attorcigliate, simbolicamente si ravvisa un concetto spirituale di concordia, di amore casto e di carità al prossimo. Era lo stesso Marzemin ad osservare che nelle riproduzioni, per imperizia, per inesperienza ma anche per la fantasia nel modellare, si persero i caratteri originari di tali rilievi che vedono spesso oggi una commistione di repertori. A tal proposito si precisa che in origine tali rilievi avevano quasi esclusivamente un formato tondo e che spesso erano definiti da una cornice piuttosto semplice, in rarissimi casi si trovano in comparti lapidei quadrati o rettangolari. Prima della seconda metà dell'Ottocento erano, infatti, conosciuti a Venezia con il nome di “patere” (Dorigo W. 2003) proprio per il loro formato, che nell'accezione del termine classico-archeologica, indica una sorta di scodella priva di bordi usata, nell'antichità greca e romana, nelle libagioni alle divinità, ed ha in comune con queste piccole sculture solo la forma tonda
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500640816
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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