leone marciano andante

rilievo, post 1900 - ante 1925

leone a figura intera con muso frontale, andante verso il lato sinistro, sopra onde marine. Con la zampa anteriore destra regge il libro aperto. In comparto rettangolare definito da cornice a dentelli doppi

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE coevo all'edificio, il rilievo in esame, è stato datato al primo quarto del secolo scorso, periodo in cui Venezia vide rifiorire un'architettura ricca di repertori attinti dal periodo gotico. Durante la Repubblica Veneziana il leone marciano lapideo era onnipresente su edifici pubblici e privati, su chiese e campanili, su ponti, vere da pozzo e pili di bandiera, fino al crollo, quando la Municipalità provvisoria di Venezia con decreto 29 maggio 1797 stabilì che tutti i Leoni considerati come stemmi o indicazioni del passato Governo fossero scalpellati. Il leone fu assunto nel concetto cristiano-veneziano a simbolo della forza generalmente in una funzione di lotta, al pari dell'aquila, e del predominio. Concetto questo che si perpetuò nel simbolo della religione attribuito all'evangelista Marco protettore di Venezia, dopo San Teodoro, quando questo divenne l'emblema unico ufficiale di Venezia e della Repubblica. I tipi principali di leone marciano sono due: in "moleca" (in dialetto veneziano il granchio quando diventa molle per il cambio del guscio) e andante. Il primo così definito anche in soldo o in gazzetta, dalla zecca, in quanto nomi delle monete su cui era stampato. Il secondo, tipo quello in esame, andante, passante o gradiente, seppur definizioni inappropriate, come osserva Rizzi perché il leone in realtà sta immobile sulle tre zampe e con la quarta sul libro. Come il leone in "moleca" associato al granchio, non solo per la struttura rotondeggiante del guscio e per la forma delle ali spiegate che ricordano le chele, ma per il carattere anfibio, anche il leone detto andante sorge dalle acque. Solitamente rappresentato in direzione verso sinistra, poggia le zampe posteriori sull'acqua, come uscisse dal mare, ha una zampa anteriore poggiata sulla terra mentre con l'altra regge il libro di solito aperto. Anche se nelle riproduzioni, successive al 1797, non mancano le varianti. Questa dualità acqua-terra è normalmente interpretata come dominio sui territori d'oltremare e di terraferma, cioè "da Mar" e "da Terra". Un'altra caratteristica del leone andante sono le ali. Considerando sempre il leone andante verso sinistra, in un comparto rettangolare una è parallela al corpo, mentre l'altra è spesso inclinata sulla sinistra risultando rispettivamente parallele al bordo superiore e a quello laterale. Questa disposizione non è costante e frequenti sono i casi delle ali non divergenti ma parallele come nel caso in esame. La coda è spesso ondeggiante formando talvolta una precisa "S", ma negli esemplari veneziani più ufficiali quali il Palazzo, la Basilica, la Torre dell'Orologio, l'Arsenale e il Molo è sempre a riposo. Altro elemento tassativo, salvo le eccezioni provinciali e le riproduzioni è la visibilità dei due occhi. Il capo di regola è nimbato in posizione frontale o in tralice. Si ricorda che Venezia nell'Ottocento e nei primi del Novecento fu uno dei centri dove la produzione di falsi scultorei di tipo gotico fu molto attiva. Tra cui, oltre ai leoni, primeggiano le patere, le formelle, e gli scudi gentilizi come quelli murati sulla stessa facciata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500640792
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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