simbolo di San Marco: leone

rilievo, post 1300 - ante 1499

leone "in moeca" entro cornice dentellata

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il leone, con muso frontale, tiene verso destra tra le zampe anteriori il libro aperto privo di epigrafe e obliquo; è ben visibile solo l'ala di sinistra. Il felino è qui rappresentato "in moleca" significante in dialetto veneziano, "granchio in fase di muta". Viene così chiamato perché di solito viene raffigurato in forma rotondeggiante con le ali che rammentano le chele del crostaceo. Tale leone è di prassi scolpito seduto sulle zampe posteriori, con il muso frontale, il libro quasi sempre aperto, le zampe anteriori una appoggiata al libro e l'altra piegata. Il leone di San Marco "simbolo politico per eccellenza, nonostante la sua origine religiosa, non può essere considerato un semplice stemma, ma molto di più: l'essenza stessa della Repubblica Serenissima e della sua potenza. [...] Fu San Gerolamo nel 398 a riconoscere come simbolo dell'evangelista Marco il leone. [...] L'attribuzione [...] viene accolta per la prima volta nell'iconografia religiosa negli anni 532-547 quando, cioè, viene realizzato il mosaico presente nella chiesa di San Vitale a Ravenna, dove l'evangelista è raffigurato sormontato da un possente leone a figura intera, pur se privo di ali e del famoso libro. L'identificazione di Venezia con San Marco e, quindi, con il leone, è ovviamente, più tarda e risale all'anno 828, quando cioè venne traslato il corpo del santo da Alessandria d'Egitto a Venezia. San Marco diviene da allora il primo protettore della città [...]" (Brusegan, 2007). Più di una leggenda narra dell'evangelista Marco; la più nota forse è quella del "sogno di San Marco": partito da Aquileia in una buia sera di tempesta, Marco si trovò costretto a trovare rifugio presso una delle poche capanne di pescatori che sorgevano su un'isola (Rialto, Malamocco o San Francesco della Vigna). Durante il sonno gli apparve un angelo che così gli parlò: "su questa isoletta, o Marco, un giorno una grande città meravigliosa sorgerà e in questa tu troverai il tuo ultimo riposo e avrai pace. Pax tibi, Marce, evangelista meus". Al mattino raccontò il sogno ai pescatori e ripartì per l'Egitto ove trovò la morte il 25 aprile del 68. Tale leggenda venne tramandata dai pescatori, di padre in figlio, per secoli sino al 829 quando le genti veneziane lo scelsero come patrono. Una seconda leggenda è quella relativa al trasporto di San Marco da Alessandria d'Egitto a Venezia ed una terza leggenda infine è nota come il braccio di San Marco. Come spiega Brusegan, pure il leone di San Marco ha la sua leggenda che chiarisce perché sia provvisto di ali. Marco, studioso di fenomeni naturali, chiese al Signore di fargli vedere come riuscisse a creare fulmini e tuoni. Fu così che durante un temporale salì in cielo riuscendo a capirne il segreto. Ma il Signore pentitosi di aver rivelato tale mistero decise di tramutare Marco in un leone, incapace così di comunicare con gli uomini, e di rispedirlo sulla terra avendolo dotato di due ali. Il rilievo in esame fu infisso agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500577781
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • STEMMI a tutto campo - comunale - Emblema - Repubblica Serenissima di Venezia - leone marciano "in moleca", nimbato, alato, sostenente con le zampe anteriori il libro aperto dello stesso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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