San Cristoforo

rilievo, (?) 1927 - (?) 1927

formella rappresentante San Cristoforo a figura intera (con testa retrospicente) andante verso sinistra con Bambino Gesù sulle spalle; le sue mani stringono ad altezza petto un bastone (bandiera?). Il rilevo è racchiuso da due lesene in marmo (con capitello?) architravate poggianti su base in pietra

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA Marmo
    pietra tenera di Vicenza
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE la critica identifica il personaggio scolpito come San Cristoforo, "portatore di Cristo": il santo "[...] nel Medioevo [...] venne eletto protettore dei viaggiatori. La sua figura gigantesca veniva dipinta all'esterno delle chiese, perché dalla strada i passanti si potessero raccomandare a lui." (Bargellini, 1980); "[...] il Santo ricordato tra gli ausiliatori, nelle lagune è invocato come patrono contro le acque o per ottenere giornate propizie [...]" (Musolino G./ Niero A./ Tramontin S./ Candiani C., 1965). L'edificio al quale è affisso il rilievo, fatto erigere in parte (piano terra e primo piano), agli inizi del XX secolo (1909-1912), per volontà della proprietaria, la scrittrice Ernesta de Hierschel Stern; è uno spiccato esempio di architettura neogotica veneziana arricchita da materiali decorativi antichi. L'incarico del progetto edilizio fu assegnato all'architetto Giuseppe Berti e all'artista - decoratore Raffaele Mainella che idearono una dimora a un piano che insiste su un portico retto da colonnine ioniche e architravi lignei. Le fondazioni del palazzo poggiano nell'area occupata precedentemente da Palazzo Malpaga, tipica costruzione gotica affacciantesi sul Canal Grande. La demolizione di tale dimora è ipotizzata verso il secondo quarto del XIX secolo; dal Catasto Napoleonico l'edificio risulta ancora abitato mentre nei due catasti successivi esso viene qualificato come area di deposito (in alcune incisioni di Dionisio Moretti appaiono solamente le mura di cinta). La palazzina con i cambi di proprietà subì delle profonde modifiche: in particolare fu soggetta alla sopraelevazione di un secondo (1927) e di un terzo piano che ne sfalsò l'immagine originaria, appesantendo nell'insieme la struttura architettonica. Nel 1970 il palazzo venne acquistato dall'Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Statale. Nel primo decennio del XXI secolo, modificata la destinazione d'uso (albergo), fu oggetto di restauro artistico-architettonico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500577573
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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