simbolo di San Marco: leone

rilievo, post 1922 - ante 1943

leone con ali spiegate a mezzobusto, reggente con le due zampe libro aperto. Definito da cornice a guscio e a listello piatto nella parte più esterna

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE la presenza del rilievo, avente le stesse caratteristiche morfologiche, murato sulla parte opposta dell'ingresso (cfr. NCTN 0500577437), permette di collocare le opere tra il 1922 ed il 1943, ossia nel cosiddetto "ventennio fascista". Sebbene questo presenti la superficie scalpellata è, comunque, possibile leggere la sagoma del fascio littorio, che secondo le notizie di Rizzi (2001) veniva murato con il leone marciano ai lati delle porte d'ingresso in tutti gli edifici di proprietà comunale, compresi gli edifici scolastici. Il leone come simbolo di venezianità ed il fascio littorio come simbolo del governo politico. Si ricorda che il rilievo in esame rappresenta il simbolo della passata Repubblica veneziana. In città, il leone marciano lapideo era onnipresente su edifici pubblici e privati, su chiese e campanili, su ponti, vere da pozzo e pili di bandiera, fino al crollo della Repubblica quando la Municipalità provvisoria di Venezia, con decreto 29 maggio 1797, stabilì che tutti i Leoni considerati come stemmi o indicazioni del passato Governo fossero scalpellati. Il leone fu assunto nel concetto cristiano-veneziano a simbolo della forza generalmente in una funzione di lotta, al pari dell'aquila, e del predominio. Concetto questo che si perpetuò nel simbolo della religione attribuito all'evangelista Marco protettore di Venezia, dopo San Teodoro, quando questo divenne l'emblema unico ufficiale di Venezia e della Repubblica. I tipi principali di leone marciano sono due: in "moleca" (in dialetto veneziano il granchio quando diventa molle per il cambio del guscio), come quello qui in esame, e andante. Il primo così definito anche in soldo o in gazzetta, dalla zecca, in quanto nomi delle monete su cui si usava stamparlo. Il secondo, come sottolinea Rizzi, definito inesattamente anche passante o gradiente in quanto il leone sta immobile sulle tre zampe e con la quarta sul libro. Sempre Rizzi, scrive che il leone in "moleca" sia associato al granchio più che per la struttura rotondeggiante del guscio, per la forma delle ali spiegate sempre a ventaglio che facevano ricordare le chele, nonché per il carattere anfibio, in quanto anche il leone sorge dalle acque (a volte col solo torso altre con tutto il corpo salvo le zampe posteriori e la coda). Tuttavia dal Cinquecento in poi, sull'influenza probabilmente delle monete, la raffigurazione dell'acqua fu tanto schematizzata da ridursi ad una grossa virgola tendendo successivamente a scomparire del tutto, così che il simbolo marciano si trovò racchiuso entro un immaginario cerchio formato dalle ali stesse del leone. Anche se non mancano le varianti. Questa dicotomia acqua-terra è normalmente interpretata come dominio sui territori d'oltremare e di terraferma, cioè "da Mar" e "da Terra"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500577433
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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