Mosè e Aronne

dipinto, ca 1743 - ca 1745

Personaggi: Mosè; Aronne

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 335 cm
    Larghezza: 446 cm
  • ATTRIBUZIONI Tiepolo Giovanni Battista (attribuito): ESECUZIONE
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE ai carmelitani scalzi venne commissionata a Giambattista Tiepolo la decorazione del soffitto della chiesa di Santa Maria di Nazareth, l'ultimo dei grandi cicli religiosi ad affresco dell'artista, distrutto da una bomba austriaca destinata alla vicina stazione ferroviaria, nella notte del 24 ottobre 1915. Il contratto fu stipulato il 13 settembre 1743 e il primo ottobre successivo Girolamo Mengozzi, detto il Colonna, si impegnava a eseguire il finto apparato architettonico per 1500 ducati, mente Tiepolo, per la parte pittorica,sarebbe stato compensato con 3000. Giambattista studiò la composizione in un considerevole numero di schizzi e preparò due bozzetti ovali su tela: il primo, probabilmente lo stesso per il quale veniva pagato il 13 settembre 1743 100 zecchini, conservato alle Gallerie (cat.911), il secondo, oggi al Paul Getty Museum di Malibu, che più si avvicina alla versione finale. Entrambi i pittori ricevettero pagamenti dal 14 aprile al 23 novembre 1745, date che devono corrispondere anche all'effettiva esecuzione della vasta opera. Nella parte centrale veniva celebrato il miracoloso Trasporto della santa casa di Nazareth; nella decorazione perimetrale della volta vi erano poi altri episodi, raffiguranti passi dell'Antico Testamento che prefiguravano Maria stessa o il tema della santa casa. Altri quattro pennacchi, di cui uno distrutto, raffiguravano scene di annunciazione. Recuperati nei depositi dove erano stati collocati dopo il disastro, furono trasferiti su tela nel 1969.. L'ultimo intervento ha restituito loro la sagoma leggermente curva. Nel primo (inv.1376). sono condensati alcuni brani del libro dell'esodo: Mosè, irato per la fusione del vitello d'oro, spezza le tavole della legge consegnategli da Dio che gli verranno date tuttavia una seconda volta. Di ritorno dal monte Sinai, il suo viso diventa raggiante per aver parlato con il Signore e così egli appare ad Aronne. Nel secondo (inv. 1378) il Signore, sotto l'aspetto di un angelo, preannuncia al profeta Nathan la sua alleanza con Davide e la permanenza della sua dinastia depositaria delle promesse messianiche. Nell'ultimo (inv. 1377) Davide risponde duramente alla moglie Mikal, che lo aveva rimproverato per essersi umiliato danzando dinnanzi all'arca del Signore. La straordinaria potenza del segno, la suggestione della cromia verde sul fondo chiaro, la capacità di sintesi, fanno di questi frammenti, di sicura autografia, almeno per la parte figurativa, opere di altissima qualità. Gli sfondi appartengono, come confermano i documenti, al Mengozzi, ma Tiepolo dovette uniformare l'insieme con piccoli ritocchi. Le sue inconfondibili pennellate luminose si incontrano infatti in parecchie zone di questi tre pennacchi e delle quattro logge (inv. 836, 1375, 837, 1374)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500449939
  • NUMERO D'INVENTARIO 1376
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1955
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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