soggetto assente

lapide commemorativa ai caduti, 1922-1923

Lapide marmorea di forma rettangolare con i quattro lati leggermente rientranti nei segmenti centrali rispetto agli spigoli. Sulla parte sinistra è inserito un rilievo bronzeo di forma circolare con cornice esterna a toro in rilievo e interna a guscio, raffigurante il ritratto di Nazario Sauro, a cui è dedicata l'opera, decorato, alla base, da due piccoli stemmi ovali. Il primo raffigura un sole a sedici raggi e l'altro un leone marciano, nimbato, in "moleca". Sulla parte destra è l'iscrizione

  • OGGETTO lapide commemorativa ai caduti
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
    Marmo
    pietra d'istria
  • LOCALIZZAZIONE casa privata, civico 982/B
  • INDIRIZZO Campo Nazario Sauro, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come emerge dai documenti archivistici, la lapide venne commissionata dal comitato cittadino presieduto dal conte Gerolamo Marcello, che presentò al Comune di Venezia fin dal 1919, domanda per la realizzazione di un monumento in ricordo del martire di Capodistria, Nazario Sauro. Il 10 giugno 1919 venne approvato tramite delibera comunale (n.25936) uno dei tre progetti presentati al Comune da parte dello scultore Sebastiano Bonomi, che prevedeva la realizzazione di una lapide in marmo, pietra d'Istria e bronzo per un compenso di 100 Lire dell'epoca. Al professore Guido Giusti spettò la realizzazione del rilievo circolare in bronzo contenente il ritratto di Nazario Sauro mentre lo stesso Bonomi scolpì la lapide e l'iscrizione dettata, per l'occasione, dal poeta veneziano Giovanni Bertacchi. La lapide venne inaugurata il 24 febbraio 1924. Nato a Ceneda il 15 settembre 1853 e morto a Vittorio Veneto il 25 febbraio 1935, Guido Pasquale Giusti visse e operò quasi tutta la sua vita a Venezia, dove ebbe studio presso i Tolentini. Ebbe notorietà a partire da quando realizzò, nel 1905, il busto di Papa Pio X per Riese, città natale del papa. Per quanto riguarda invece Nazario Sauro, egli nacque a Capodistria il 20 settembre 1880 e fu patriota e militare. Esponente dell'irredentismo italiano, tenente di vascello della Regia Maria nel primo conflitto mondiale, fu giustiziato per alto tradimento dall'Austria-Ungheria. Dopo essere stato al servizio di varie società di navigazione, negli anni prossimi al conflitto mondiale trasportò armi per conto di patrioti albanesi che aspiravano all'indipendenza del proprio paese dalla dominazione turca. Allo scoppio della prima guerra mondiale, giunse Venezia dove insieme ad altri esuli, sostenne l'entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria, in occasione della quale si arruolò volontario nella Regia Marina. Il 30 luglio 1916, a bordo del sommergibile "Giacinto Pullino", col quale avrebbe dovuto effettuare un'incursione su Fiume, andò a incagliarsi all'imbocco del Golfo di Quarnero e, intercettato dal cacciatorpediniere tedesco "Satellit", fu catturato e processato presso il tribunale della Marina austriaca di Pola. La condanna alla pena di morte per alto tradimento, tramite impiccagione, fu eseguita nelle carceri di Pola il 10 agosto 1916. Dal 7 marzo 1947 le spoglie del martire capodistriano si trovano nel tempio votivo del Lido di Venezia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500419643
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2014
  • ISCRIZIONI a sinistra - NELL'ONDA CHE VIENE DALL'AURORA / PALPITO DELL'ISTRIA REDENTA / NAZARIO SAURO / TU SEI / VENEZIA TI ACCOGLIE / RAPISCE IL TUO SPIRITO EROICO / LO TRASMETTE ALL'ITALIA / 22 MARZO 1922 - Bertacchi, Giovanni - lettere capitali e numeri arabi - a niello - italiano
  • STEMMI sotto al medaglione bronzeo, stemma a destra - Stemma - Capodistria - In campo caricato di un sole figurato e radioso di sedici raggi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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